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«Privatizziamo l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo», il sindaco Lagalla avvia la procedura

Parte l’iter: il sindaco chiede formalmente al presidente di Gesap una assemblea dei soci. Comincia la ricerca di un advisor che dovrà fornire una valutazione delle quote

Per arrivare al risultato sono dovute passare, in ordine di apparizione, le sfuriate di Renato Schifani, le dimissioni da amministratore delegato di Vito Riggio, la calma nervosa di un incassatore come Lagalla, le discussioni in consiglio di amministrazione di Gesap e l'atteggiamento di seconde e terze file a fare da corifei alle mutevoli posizioni da sostenere.

Ma alla fine, il risultato, eccolo qua. Il sindaco mette le ali alla privatizzazione dell'aeroporto Falcone e Borsellino. Lo fa formalmente, in maniera ufficiale, con una lettera inviata al presidente del Cda, Salvatore Burrafato, al quale chiede la convocazione dell'assemblea dei soci per avviare le procedure di ricerca dell'advisor.

Figura fondamentale, terza, indipendente, che dovrà passare ai raggi X conti e patrimonio per fornire infine il valore alle quote societarie di Gesap che, al momento, gestisce tutto l'ambaradan ed è titolare della concessione aeroportuale che scade nel 2049. Secondo il parere degli esperti si potrebbe agevolmente arrivare a una valorizzazione di 350 milioni di euro.

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