
Va subito chiarito, non si tratta di un «game over», perché lo stop durerà un mese, quello che sta per cominciare, mentre chi ha ancora i requisiti per ottenere la misura può farne richiesta già da martedì prossimo, e averne diritto per almeno un anno. Ma tant’è: per oltre 156 mila famiglie residenti in Sicilia, pari a circa 416 mila persone, la fine di giugno coinciderà con l’ultima tranche dell’Adi, l’Assegno di inclusione.
Coloro che hanno infatti presentato l’accesso al sostegno economico lo scorso anno, e hanno superato i 18 mesi di caricamento del benefit sull’apposita carta elettronica, dovranno pazientemente aspettare un «fermo» di quattro settimane, sperando di rientrare ancora nei presupposti necessari per incassare l’aiuto.
Un’attesa che nei prossimi giorni potrebbe creare un po’ di fibrillazione nella platea che ha finora ricevuto i soldi – pari, nella media, a 643 euro mensili – tanto da rivedere le code davanti ai patronati e ai Caf, rilevate agli albori e al tramonto dell’ormai defunto Reddito di cittadinanza.
Stiamo parlando, per l’Isola, di una marea di persone, inferiore solo a quella contata in Campania, con picchi di oltre 41 mila e 30 mila nuclei familiari, rispettivamente, nelle province di Palermo e Catania, seguiti dalle quote segnate nei territori di Messina (13.615), Trapani (9.852) e Agrigento (9.603).
Le famiglie che vorranno rinnovare la richiesta dovranno avere al loro interno almeno una persona minorenne o con più di 60 anni, oppure con disabilità o seguita dai servizi socio-sanitari perché in condizione di grave svantaggio, senza dimenticare che legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcune modifiche che innalzando le soglie dei requisiti economici richiesti, ampliano di fatto il quorum di beneficiari.
Per ottenere l’accesso all’Adi occorre inoltre avere un Isee in corso di validità di valore non superiore a 10.140 euro, mentre se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, ovvero di età pari o superiore a 67 anni, e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata in 8.190 euro annui. Tra i nuovi requisiti richiesti c’è la residenza in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
Intanto, dalla Regione fanno sapere che entro le prossime due settimane dovrebbero arrivare gli assegni del Contributo di solidarietà, la misura una tantum voluta dal governo Schifani per le famiglie siciliane in condizione di grave disagio economico e sociale: in ballo 30 milioni di euro, da versare a 7.932 nuclei in base alla graduatoria definitiva pubblicata il 19 maggio scorso sul sito dell’Irfis. L’importo massimo previsto per ciascun contributo è di 5 mila euro, calcolato tenendo conto della situazione reddituale, della composizione familiare, della presenza di minori o di situazioni di particolare vulnerabilità.

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