
Oggi in Sicilia, come nel Paese, i lavoratori di Enel Distribuzione hanno scioperato. «Massiccia nell’isola la partecipazione: in tutte le sedi operative della Sicilia sono stati organizzati dei presidi, dove i lavoratori insieme alle rappresentanze sindacali unitarie e alle organizzazioni sindacali territoriali hanno esposto bandiere, manifesti e striscioni», scrivono in una nota i sindacati.
«Scioperiamo in tutta Italia contro le scelte scellerate e unilaterali dell’azienda e per le gravi criticità dell’attuale modello organizzativo, contro l’introduzione di turni sfalsati (mattina e pomeriggio), che stravolgono la vita privata di quasi 8mila lavoratori e lavoratrici, senza a nostro avviso una reale necessità. Con l’introduzione di questo nuovo modello organizzativo aumenteranno in modo spropositato i carichi di lavoro, la reperibilità andrà in default per la carenza di organici adeguati». Così dichiarano Gaetano Montagnino, segretario generale Flaei Cisl Sicilia, Francesco Lannino e Carlo Caruso, rispettivamente coordinatori della Filctem Cgil settore elettrico e della Uiltec Uil settore elettrico.
Per i sindacati confederali di categoria «le scelte degli amministratori di e-Distribuzione, oltre ad essere non condivisibili sono anche dannose, perché non danno risposta a problemi annosi risolvibili solo con ingenti investimenti e ulteriori considerevoli nuove assunzioni di personale tecnico e operativo». «Invece - continuano Montagnino, Lannino e Caruso - si tira la coperta da un lato, scoprendo l’altro e si rispolverano vecchie alchimie del passato, pensando erroneamente che le modifiche degli orari di lavoro possano supplire alla carenza di personale. A conferma della necessità di programmare una manutenzione preventiva e un massiccio piano di nuove assunzioni, Cgil Cisl e Uil ricordano il piano estate per la Sicilia pianificato per il 2025, che prevede l’invio di personale dalle regioni del centro nord in trasferta a supporto dell’Area Operativa Regionale Sicilia nei mesi di giugno, luglio e agosto, con mezzi al seguito e laboratori mobili per la ricerca guasto».
«Questo piano – aggiungono Montagnino, Lannino e Caruso - testimonia che il management aziendale è pienamente consapevole della carenza di organico ma preferisce scaricare il problema sui dipendenti, sovraccaricandoli di lavoro. Queste scelte hanno il sapore di un capriccio, che non tiene conto di una verità inoppugnabile ovvero che i manager passano, mentre i lavoratori restano, essendo il vero cuore pulsante dell’Enel».
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