
I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato uno sciopero nazionale nei confronti della Lidl Italia Srl per la giornata di domani, sabato 24 maggio. Anche in Sicilia, guidati dalle organizzazioni sindacali regionali, le lavoratrici e i lavoratori incroceranno le braccia per l’intero turno lavorativo con varie iniziative di protesta che si realizzeranno in ogni provincia siciliana, con manifestazioni e sit-in davanti alle filiali. Sono circa 1.300 i dipendenti impiegati nei 65 punti vendita dell’Isola. A Palermo è previsto un presidio presso il punto vendita «Pullara» di viale Regione Siciliana.
I segretari generali delle organizzazioni sindacali, Elisa Camellini della Filcams Cgil Sicilia, Stefano Spitalieri della Fisascat Cisl Sicilia e Ida Saja della Uiltucs Sicilia, spiegano che «la rottura delle trattative che ha portato allo sciopero di sabato scaturisce dal mancato accordo sul contratto integrativo aziendale. A fronte di un fatturato in Italia di oltre 7 miliardi – proseguono Camellini, Spitalieri e Saja – e di un utile ante imposte negli ultimi 5 anni di bilancio di 1,3 miliardi di euro circa, Lidl nega una distribuzione degli utili, con continue richieste di flessibilità e assegnazione di carichi di lavoro tali da gravare pesantemente sulla salute delle lavoratrici e dei lavoratori».
«La Lidl - scrivono in una nota i sindacati - finora ha proposto al tavolo inizialmente 200 euro di buoni spesa, poi integrati con altri 100 euro, oltre a proporre 100 euro lordi di una tantum che avrebbe erogato appunto una sola volta in busta paga solo nel caso in cui si fosse firmato il contratto integrativo. Tutte proposte ritenute irricevibili da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, in quanto non rispondono alle rivendicazioni avanzate nel corso del lungo negoziato».
«Abbiamo chiesto un riconoscimento economico apprezzabile – ribadiscono Camellini, Spitalieri e Saja – tenuto conto dell’ottimo dell’andamento economico di Lidl Italia, caratterizzato nel corso degli anni da una continua crescita del proprio fatturato».
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ritengono che le lavoratrici e i lavoratori di Lidl siano i protagonisti principali di questi risultati e che pertanto meritano la redistribuzione di parte degli utili che l’azienda realizza ogni anno. Oltre alle rivendicazioni di natura economica, l’altro terreno di scontro è quello dell’organizzazione del lavoro. «Le problematiche maggiori - spiegano i sindacati -riguardano i carichi di lavoro, la programmazione e la certezza degli orari di lavoro, in un’azienda in cui circa il 75% del personale complessivo ha contratti part-time. Mancano schemi e turni orari predefiniti, programmati e certi che impediscono una equilibrata conciliazione dei tempi di vita e di lavoro».
«L’attuale gestione degli orari di lavoro dei part time – affermano i sindacati - non risponde dal nostro punto di vista allo spirito del dettato normativo e contrattuale. In estrema sintesi carichi di lavoro eccessivi ed estrema flessibilità sono il modello organizzativo che Lidl impone ai suoi dipendenti. Da parte di Lidl, al di là di dichiarazioni generiche, non è arrivata alcuna concreta risposta. La giornata dello sciopero – concludono Camellini, Spitalieri e Saja – sarà importante per le lavoratrici e i lavoratori Lidl, motivo per il quale in Sicilia prevediamo una forte adesione a conferma della forte protesta in atto e con l’auspicio che la Lidl, a fronte di tale mobilitazione, possa ritornare al tavolo negoziale rivedendo le proprie posizioni”.
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