Crisi idrica in Sicilia, Webuild propone impianti di dissalazione: «Pronti a investire 900 milioni»
Un investimento interamente privato da quasi 900 milioni di euro per risolvere in due anni l’emergenza idrica in Sicilia. È la proposta avanzata dal gruppo Webuild, attivo anche nella realizzazione del Ponte sullo Stretto, che ha consegnato alla Regione un piano in partenariato pubblico-privato per la costruzione di nuovi impianti di dissalazione. «Nell’arco di due anni - ha dichiarato l’amministratore delegato Pietro Salini - è possibile rendere l’acqua disponibile al rubinetto di casa senza limiti ai cittadini siciliani, con un investimento completamente privato. Questa proposta rappresenta una soluzione pratica all’emergenza idrica». Salini ha ricordato che gli impianti già realizzati dal gruppo servono ogni giorno 20 milioni di persone nel mondo: «Siamo pronti a farlo anche in Sicilia - ha aggiunto - e abbiamo appena consegnato una proposta in partenariato pubblico privato sviluppata a titolo gratuito». Il piano ha già raccolto consensi: «Siamo certi che l’impegno industriale annunciato da Salini sia non solo credibile, ma attuabile - ha affermato la Lega Sicilia -. Conosciamo la determinazione del presidente Renato Schifani nel voler superare l’emergenza idrica e siamo convinti che la proposta sarà presa in seria considerazione». Per il vicepresidente della Camera ed esponente di Forza Italia, Giorgio Mulè «la proposta di Webuild alla Regione di realizzare impianti per contribuire a risolvere l'emergenza idrica va accolta col favore che si deve a un'iniziativa positiva per i cittadini dell'Isola». Anche il deputato Alessandro Cattaneo (FI) chiede attenzione: «Credo si debba valutare con attenzione la proposta presentata da Webuild. Può rappresentare una soluzione per garantire l’accesso all’acqua potabile a tutti i cittadini siciliani entro due anni». Dello stesso tenore le parole della sottosegretaria Matilde Siracusano: «È un dramma che ogni anno assilla centinaia di migliaia di siciliani e che mette in ginocchio attività agricole, industriali e zootecniche. Il Ponte sullo Stretto si conferma un attrattore per ulteriori investimenti e opere infrastrutturali. Questa è una grande occasione per la Sicilia».