
«Gli oltre 200 lavoratori della sede palermitana del Gruppo Call2Net, sono stanchi e chiedono il rispetto delle tutele e dei diritti al pari di altri lavoratori del loro settore», lo dice Gaspare Randazzo della Fistel Cisl Sicilia, che interviene così sulla vertenza dei lavoratori della Call2Net, che si occupa di call center, frontline e backoffice per diversi grossi gruppi aziendali fra i quali Unipol, Leroy Merlin, Gruppo Eni, Banca Intesa, Mediaworld e anche Aci.
Randazzo prosegue: «non si può applicare un contratto sottoscritto da un sindacato non rappresentativo e che di fatto azzera quasi del tutto, tutele conquistate con anni di contrattazione nel settore delle telecomunicazioni con i sindacati confederali di categoria».
Le richieste del sindacato
«Chiediamo dunque, l’applicazione del Contratto nazionale delle Telecomunicazioni, sottoscritto dai sindacati maggiormente rappresentativi nel settore, per garantire dunque a questi 200 lavoratori, ma sono molti di più a livello nazionale, un miglior trattamento economico e maggiori diritti, rispetto a quello che attualmente gli viene garantito. Lo stress che vivono è ai livelli massimi, abbiamo chiesto a livello nazionale anche l’intervento del governo. Si tratta di lavoratori altamente specializzati che non possono di certo vedersi riconoscere meno tutele e retribuzioni più basse di dipendenti di altre realtà aziendali dello stesso tipo».
«Pronti a scendere in piazza»
Randazzo conclude «siamo pronti a scendere in piazza, qualora l’azienda continuasse ad ignorare le nostre richieste di incontro». La segretaria generale Cisl Palermo Trapani, Federica Badami commenta «nel 2025 è inaccettabile che vengano ignorate tutele che fanno parte della storia di lotta sindacale, i lavoratori di queste realtà, già soggetti ad uno stress non irrilevante, hanno diritti ad essere trattati come tutti gli altri , noi siamo a fianco della Fistel Cisl in questa battaglia».
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