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Palermo, banca condannata a risarcire due clienti che avevano investito in titoli cosiddetti «illiquidi»

La Banca Sant’Angelo è stata condannata a risarcire due consumatori che avevano investito in titoli cosiddetti «illiquidi». È quanto la quinta sezione del Tribunale di Palermo, che ha imposto all’Istituto bancario agrigentino, la restituzione a due coniugi assistiti dai legali di Adiconsum Palermo Trapani, di tutte le somme perse oltre gli interessi legali nel frattempo maturati, come conseguenza di un investimento in azioni illiquide (cioè non rivendibili a piacimento dell’investitore come accade invece per i titoli quotati in borsa).

«L’investimento era stato consigliato dall’Istituto bancario a partire dal 2013 a risparmiatori che, in sede di consulenza, non stati correttamente informati dell’elevata rischiosità delle azioni illiquide. Questi titoli infatti possono comportare la perdita dell’intero capitale investito anche in ragione delle non indifferenti difficoltà al loro smobilizzo», secondo Adiconsum.
«Dopo aver fatto ricorso con esito positivo all’Arbitro per le Controversie Finanziarie - spiega Antonio Rocco responsabile Adiconsum Palermo Trapani -, abbiamo rivolto le istanze degli investitori al Tribunale di Palermo, per ottenere la restituzione di quanto investito e perduto, alla luce del comportamento tenuto dalla Banca che si è resa peraltro inadempiente della decisione emessa dall’Acf». La lunga battaglia ha avuto inizio nel 2018.

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