«Stiamo lavorando per archiviare alcune brutte pagine di precariato che ancora oggi resistono nella pubblica amministrazione». Lo ha detto il segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Daniele Passanisi, intervenendo a Roma ai lavori del consiglio generale della Cisl Fp nazionale, alla presenza del segretario generale Maurizio Petriccioli.
«La nostra regione - ha aggiunto - è vittima di un fenomeno che si sta allargando sempre più a macchia d’olio: enti locali in dissesto o predissesto, spesso non in regola con la contabilità, e quindi enti che non possono stabilizzare i loro precari storici o Asu. Bene, abbiamo fatto nostro il problema e siamo riusciti, in sinergia con la politica e le istituzioni, a costruire un impianto normativo utile per dare la possibilità anche a questi enti di poter stabilizzare i loro precari andando in deroga ai vincoli finanziari. E grazie a questo abbiamo stabilizzato molti lavoratori».
«Alla Regione Siciliana - ha affermato - stiamo, invece, rappresentando la voce dei lavoratori, sia del comparto sia della dirigenza, che ancora attendono il rinnovo dei contratti collettivi. Siamo finalmente in dirittura d’arrivo, ad ottobre dovremmo firmare uno dei due contratti, ma manteniamo alta la guardia, come alta la manteniamo anche sulla riforma della dirigenza regionale che stanno discutendo in Assemblea regionale e per la quale ci giochiamo una partita per noi fondamentale».
«In Sanità - terzo punto toccato dal segretario generale della Cisl Fp Sicilia - dopo la lunga agonia durata anni per la nomina dei manager, si aprirà finalmente la partita della definizione della nuova rete ospedaliera dove, lo abbiamo già detto a chiare lettere all’assessore alla Salute che abbiamo incontrato due settimane fa, noi vogliamo essere attori protagonisti e non semplici spettatori, perché da qui derivano i singoli atti aziendali e, quindi, le necessarie dotazioni organiche per coprire le carenze di personale nelle corsie e nei reparti e, di conseguenza, poter garantire ristoro, serenità e dignità lavorativa per gli operatori sanitari e, anche e soprattutto, una migliore offerta qualitativa della salute che i cittadini siciliani meritano».
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