Stato di agitazione alla Newcoop Don Milani, azienda di Carini che gestisce la logistica per Conad. A proclamarlo, a far data da oggi (13 settembre), con interruzione dello straordinario e del lavoro nei festivi, l’assemblea dei lavoratori, riunita ieri per discutere di argomenti come la salute e la sicurezza, l’organizzazione del lavoro, il licenziamento scattato ad agosto nei confronti di un lavoratore, rappresentante della Filt Cgil Palermo e le sanzioni nei confronti di altri 5 lavoratori.
L’assemblea ha unitariamente varato un pacchetto di 24 ore di sciopero. Le prime 8 ore per turno si terranno lunedì mattina, con un presidio ai cancelli dalle 6 alle 13. La vertenza, che va avanti dall’inizio di agosto, è stata seguita dal segretario generale Filt Cgil Palermo Fabio lo Monaco. All’assemblea hanno preso parte anche il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Filt Cgil Sicilia Alessandro Grasso.
Le prime crepe nei rapporti tra l’azienda e i lavoratori si sono aperte dopo la richiesta ai lavoratori di effettuare ulteriori turni aggiuntivi di lavoro. I lavoratori, già provati dalle alte temperature di lavoro nei capannoni aziendali durante il periodo estivo, hanno posto dei problemi di tutela in ordine alla loro salute e alla sicurezza. Di questo tenore le obiezioni poste dall’ Rsa della Filt Cgil Palermo. «Per tutta risposta, l’azienda - si legge in un comunicato della Cgil - ha contestato un atteggiamento aggressivo da parte del rappresentante sindacale della Filt nei confronti del datore di lavoro. E ha licenziato il lavoratore. Oltre al licenziamento dell’Rsa, in 5 sono stati sospesi per un giorno. A un altro lavoratore è stato contestato un quarto d’ora ritardo».
Filt Cgil e Cgil Palermo dicono di avere inizialmente provato a ricucire il rapporto con la Newcoop, associata a Legacoop, chiedendo il ritiro del licenziamento del delegato aziendale, intervenuto a nome dei 200 lavoratori. Lunedì scorso il tentativo di mediazione pacifico si era conclusa con la valutazione della possibilità di ritirare la sospensione, per ripristinare le relazioni sindacali. Il sindacato si era impegnato a non proseguire con azioni di sciopero manifestando comunque la volontà di impugnare in ogni caso il provvedimento, in linea con il diritto del lavoratore licenziato. La trattativa, che sembrava a un passo dalla conclusione, è invece proseguita con la richiesta al sindacato di non procedere con l’impugnativa, e con la richiesta di scuse da parte del lavoratore.
A questo punto è arrivato il no da parte della Cgil, «che più volte - precisa il sindacato - aveva chiesto in questi mesi all’azienda di discutere di sicurezza sul lavoro, ottenendo in cambio solo silenzio».
«L’obiettivo della nostra iniziativa è il ritiro dei provvedimenti disciplinari col reintegro del lavoratore licenziato, condizione per il ripristino di corrette relazioni sindacali – dichiarano per la Filt Cgil Palermo il segretario generale Fabio Lo Monaco e il segretario Domenico Seminara e per la Cgil Palermo il segretario generale Mario Ridulfo e il segretario Dario Fazzese -. Chiediamo all’azienda di tornare sui propri passi e di ritirare i provvedimenti, al fine di riaprire un confronto sindacale. Se l’azienda pensa di essersi liberata da questo lavoratore, sappia che continuerà a svolgere attività sindacale sia dentro che fuori l’azienda».
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