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Nasce nelle Madonie il primo centro di raccolta delle carni di daini e suidi

Chi è iscritto in una long list può prelevare gli animali e farli macellare a Gangi o Tremonzelli

Ha iniziato l’attività, a Petralia Sottana, il primo centro raccolta dei capi selvatici, daini e suidi, il cui abbattimento programmato è stato previsto con un apposito decreto della Regione. Si trova in contrada Santa Lucia, lungo la statale 120, fuori dal centro abitato: dispone di celle frigorifere, parcheggi per i mezzi speciali, uffici e magazzini che serviranno nella fase finale e decisiva.
Il progetto dell'Ente Parco si svolge nell'ambito dei piani di controllo previsti dal decreto amministrativo 318 della Regione.

Negli ultimi anni il numero degli ungulati selvatici è stato in crescita esponenziale: gli animali hanno danneggiato alcune specie vegetali, compromettendo la biodiversità, arrecato danni nelle campagne e nelle aziende; lungo le strade hanno messo a rischio gli automobilisti.

«Punto di partenza di una battaglia che noi vogliamo condurre contro la fauna selvatica - dichiara il commissario dell'Ente Parco, Salvatore Caltagirone -. Queste terre sono patrimonio Unesco e nostra responsabilità è salvaguardarle». L’impianto inaugurato ieri chiude la filiera dell’abbattimento degli ungulati selvatici nel territorio fino alla commercializzazione, tutelando la biodiversità in linea con l’Obiettivo 15 dell'Agenda 20/30. «Si vogliono creare opportunità risolvendo un problema - continua Caltagirone -. Ora la nostra Isola sarà all'avanguardia nella gestione dell'emergenza. Tanti progetti e nuove idee: una di queste prevede la possibilità d'interagire con le scuole alberghiere».

È già pronta una long list di commercianti per il prelievo delle carni. Già molti ristoranti stanno iniziando a sperimentare ricette. «I soggetti interessati che si sono iscritti - dice il funzionario direttivo del Parco, Sandro Scelfo - possono recarsi all’interno della struttura e, dopo esserne entrati in possesso, portare i capi al centro di lavorazione più vicina: il macello di Gangi o di Tremonzelli».

I mezzi, dopo la cattura, appendono la carcassa al verricello che si alza e abbassa meccanicamente, favorendo il trasporto verso le celle frigorifere. «La permanenza per un massimo di 5 giorni - prosegue Scelfo - permette che la carne migliori le sue qualità organolettiche perdendo gli odori, diventando tenera e più buona per il consumo. I capi vengono controllati in maniera individuale dai veterinari per garantire maggiore sicurezza e garanzia». «Gli animali che non sono idonei al consumo umano - spiega Egidio Mallia, referente tecnico-scientifico del Piano di contenimento per l'Ente Parco - vengono destinati a nutrire gli uccelli necrofagi, come i grifoni di Isnello. Qualora comparissero problematiche sanitarie di maggiore rilievo se ne prevede subito la distruzione, secondo le normative di riferimento». Soddisfatto il sindaco di Petralia Sottana, Pietro Polito: «Importante tassello per il nostro Comune e per tutto il comprensorio. È un problema che dobbiamo cercare di risolvere in sinergia». Presente alla cerimonia il sindaco di Castelbuono Mario Cicero: «I risultati, se ci si crede - afferma - arrivano con l'impegno costante».

nel video interviste a Commissario straordinario dell'Ente Parco Madonie, Salvatore Caltagirone; Egidio Mallia referente tecnico scientifico della popolazione daini e suidi; Piero Polito, sindaco di Petralia Sottana; Mario Cicero, sindaco di Castelbuono

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