Incidenti sul lavoro in Sicilia, sindacati in allarme: solo quattro mesi fa un altro operaio morto a Campofelice
I sindacati in allarme per gli incidenti sul lavoro. «È il secondo operaio morto a Campofelice di Roccella, da febbraio a giugno - dichiara il segretario generale della Fillea Cgil Palermo, Piero Ceraulo - e sono solo passati quattro mesi. Questo dimostra che le nostre denunce hanno fondatezza, sono reali, e che in alcuni territori della provincia si lavora in condizioni di anarchia, le regole non vengono rispettate. Naturalmente aspettiamo l’esito delle indagini per fare chiarezza su quanto è accaduto». La Fillea è in attesa di conoscere la dinamica esatta dell’incidente e gli esiti degli accertamenti di carabinieri e della magistratura, che ha aperto un fascicolo, mentre si fa strada l’ipotesi che l’operaio possa essere precipitato per un malore. La Fillea Cgil Palermo esprime solidarietà e vicinanza alla famiglia della vittima. «Chiediamo al prefetto Mariani di convocare subito un tavolo per dare un segnale concreto perché non possiamo continuare a raccontare tragedie che sono diventato ormai costanti - aggiunge Ceraulo -. In linea con il lavoro di supporto che abbiamo fatto in questi mesi, la Fillea si metterà a disposizione delle famiglie, alle quali va la nostra solidarietà e vicinanza. Adesso come ieri c’è tanta rabbia e tanto dolore e diciamo basta». «L'ennesima vita persa nel mondo del lavoro - dicono i segretari generali Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Filca Cisl Palermo Trapani Francesco Danese - ci lascia senza parole. Non si può più parlare di fatalità, è chiaro che la sicurezza sul lavoro non è una priorità ancora in tante troppe realtà del territorio. Siamo vicini ai familiari dell’operaio. Continua la scia di sangue, bisogna intervenire e subito». «Non si può parlare di sicurezza solo in occasione di incidenti che tolgono la vita ai lavoratori. - aggiungono -. Auspichiamo che il tavolo permanente regionale per la sicurezza sul lavoro, che è stato di recente istituito, possa iniziare a dare risultati concreti sul fronte della prevenzione e dei controlli. È necessario poi diffondere la cultura della sicurezza e della tutela della vita dei lavoratori, adottare la patente a punti, serve un impegno maggiore sul fronte della formazione e della verifica degli appalti, perché le aziende che li ottengono devono essere in regola su tutti i fronti, ancor più su quella della sicurezza». Cordoglio e protesta anche dalla Uil. «Un’altra vittima del lavoro in Sicilia, questa volta a Campofelice di Roccella nel Palermitano. Un’altra tragedia, un’altra vergogna nazionale. La Uil si stringe a questa famiglia e al suo dolore per manifestare tutta la vicinanza», afferma la segretaria generale di Uil Sicilia, Luisella Lionti. «In attesa che la magistratura faccia piena luce sulle cause di questo incidente - aggiunge -, ribadiamo la necessità di interventi immediati sul sistema delle gare al massimo ribasso e dei subappalti a cascata, così come già proposto dal nostro segretario generale, Pierpaolo Bombardieri. Si devono trovare soluzioni e strumenti efficaci e necessari per fermare le morti sul lavoro, anzi omicidi». «Questo sindacato - conclude la Lionti - continuerà a pressare su chi governa per una normativa più aspra, per una maggiore formazione, prevenzione e controlli più frequenti». «L’ennesima vittima sul posto di lavoro - afferma il segretario generale della Feneal Uil Tirrenica Pasquale De Vardo - ci pone davanti, ancora una volta, il tema della sicurezza sui posti di lavoro. In particolare nel settore dell’edilizia dove gli incidenti gravi, e spesso anche mortali sono, sono così frequenti da rappresentare una vera e propria mattanza. Ci stringiamo ancora una volta attorno al dolore dei familiari ricordando che abbiamo più volte chiesto a tutte le istituzioni competenti, ed anche al Prefetto, la convocazione di un tavolo permanente in materia di prevenzione e controllo mirato. Bisogna trovare il modo di monitorare ogni singolo cantiere. È il momento di prendere atto, tutti insieme, dalle aziende alle istituzioni, della drammaticità della situazione che ormai assume le caratteristiche di un’emergenza sociale che, come tale deve essere trattata, adottando misure straordinarie». Nella foto i funerali d Mario Cirincione, l'operaio morto 4 mesi fa