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Comune di Palermo: sì alla progressione di carriera per educatori scolastici e altri impiegati, ma solo per 191 su tremila

Il sindaco Lagalla incontra i sindacati sul nodo degli avanzamenti cosiddetti verticali. Le risorse non bastano per dare risposte a tutti gli aspiranti

Sul nodo delle progressioni verticali dei dipendenti comunali e in particolare degli educatori scolastici ieri il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e l’assessore comunale al Personale, Dario Falzone, hanno incontrato una delegazione di sindacalisti.

«Da almeno vent’anni - sottolineano Giuseppe Badagliacca e Nicolò Scaglione del Csa-Cisal - i dipendenti del Comune di Palermo aspettano le progressioni verticali, il giusto riconoscimento per l’impegno profuso da quanti, quotidianamente, garantiscono in condizioni a volte difficili l’apertura degli uffici e l’erogazione dei servizi alla città. L’incontro di oggi fra l’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Lagalla e le organizzazioni sindacali sblocca finalmente questo percorso che, come Csa-Cisal, da tempo chiediamo a gran voce per tutte le categorie».

La legge che regola oggi questo tipo di profili professionali stabilisce che gli educatori una volta assunti sono inquadrati nella categoria D. Mentre i circa 170 in servizio erano stati inquadrati nella categoria inferiore, la C. La stessa norma fissa anche il principio secondo il quale gli enti che hanno le risorse per poterlo fare possono sostanzialmente portare tutti alla categoria D. Il Comune di Palermo, trovandosi in procedura di riequilibrio, nel 2024 può assumere limitatamente alle risorse che si liberano col turn-over. Lo stesso concetto vale anche per le progressioni verticali. E, secondo i calcoli degli uffici, se ne potranno fare 191 su una platea in attesa di tremila impiegati.

Lagalla ha spiegato che l’amministrazione non è contraria a questa possibilità. Ma ha aggiunto che è difficile che si possano effettuare le «promozioni» disponibili quasi esclusivamente per gli educatori. Significherebbe trascurare tutto il resto del personale in attesa. Quindi, l’incontro è servito intanto a rassicurare sulle intenzioni dell’amministrazione. Il sindaco, comunque, ha preso un po’ di tempo perché c’è la necessità di un approfondimento sulla situazione economica rispetto alle risorse del turn-over. La Cgil, nei giorni scorsi, con una nota era tornata a sollecitare «lo sforzo per attuare le progressioni degli operatori dei servizi educativi 0-6 a partire da settembre».

«Grazie all’utilizzo integrale delle risorse messe a disposizione, pari allo 0,55% del monte salari del 2018, compatibilmente con il piano di riequilibrio del Comune di Palermo – dicono Badagliacca e Scaglione – sarà possibile garantire centinaia di progressioni che riguarderanno tutte le categorie tra cui collaboratori dei servizi informatici in forza ai Tributi e al Suap, ufficiali di Anagrafe e Stato civile, redattori, messi comunali, insegnanti ed educatrici di asilo nido e, in generale, la categoria B che è la più numerosa». La Cisal, dopo le spiegazioni, lancia una stilettata agli altri sindacati. «Un risultato - dicono infatti Badagliacca e Scaglione - che rivendichiamo a gran voce e che è il frutto anche del lavoro serio e concreto del nostro sindacato che, rispetto ad altri, non illude e non promette cose irrealizzabili solo per racimolare qualche tessera. Ringraziamo l’amministrazione per la sensibilità dimostrata che va nell’interesse dell’intera città che potrà godere di servizi più efficienti e per avere ripreso le politiche a favore del personale dipendente, da troppo tempo dimenticato».

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