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Palermo, resta lo stato di agitazione alla Reset e la pulizia delle spiagge e il diserbo ancora non partono

I sindacati rivendicano il ripristino delle normali condizioni contrattuali e reddituali, dei profili full time del personale, lo sblocco della parte economica degli scatti di anzianità pregressi

Personale Reset al lavoro per la pulizia del prato del Foro Italico dopo il concerto di Radio Italia

Confermato lo stato di agitazione dei lavoratori di Reset dopo che giovedì la procedura di raffreddamento in prefettura con la partecipata del Comune di Palermo si è conclusa con esito negativo. Le organizzazioni sindacali da troppo tempo rivendicano il ripristino delle normali condizioni contrattuali e reddituali, dei profili full time del personale, lo sblocco della parte economica degli scatti di anzianità pregressi, la riorganizzazione aziendale e la stipula di un contratto di servizio su base almeno triennale. Mentre continua a non esistere un piano industriale per la Multiservizi di Palermo e con la stagione turistica già avviata la città e le spiagge sono all’abbandono e non è ancora partito il diserbo.

«In un città torrida in estate il servizio di diserbo non può essere abbozzato per luglio con estremo ritardo, le alte temperature potrebbero mettere a rischio l’incolumità dei cittadini e degli stessi lavoratori che operano - dicono Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Cisal Fiadel, Asia Snalv e Ursas Cisas -. Non può una città come Palermo, a grande vocazione turistica e culturale, vivere alla giornata».
I 1.150 lavoratori della società partecipata multiservizi Reset chiedono il rispetto degli impegni assunti dall’amministrazione comunale.

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