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Palermo, protesta dei lavoratori del Coime per pensioni e stipendi: il sindaco Lagalla rinvia l'incontro

Sit-in a Palazzo Palagonia, ma gli operai hanno trovato i cancelli chiusi

Le maestranze del Coime tornano in piazza per pensioni e stipendi: circa una cinquantina gli operai che questo pomeriggio (29 maggio) hanno organizzato un sit-in davanti a Palazzo Palagonia a Palermo, per incontrare il sindaco Roberto Lagalla. Ad attenderli, però, soltanto un cancello chiuso e un cordone di polizia municipale e carabinieri.

Ancora una volta, gli operai non vengono ricevuti: Lagalla è infatti fuori città per «una missione istituzionale», fa sapere tramite una nota, con la quale fissa un prossimo appuntamento al 12 giugno «in presenza dell’assessore Aristide Tamajo e Dario Falzone, ognuno per le proprie competenze», recita ancora la comunicazione che adduce anche all’imminente appuntamento elettorale l’ulteriore rinvio.

«Si è certi - prosegue la nota - che l’approssimarsi delle elezioni europee rappresenta per l’amministrazione comunale, in termini organizzativi e logistici, un severo impegno che induce a differire la data del prossimo incontro». L’ennesimo, mancato confronto, è stato mal digerito dagli operai che attaccano: «Noi da circa dieci anni versiamo cento euro in più per rientrare nella fascia pensionistica più alta, la quota A- dicono - come mai ancora risultiamo nella quota B?». In ballo c’è circa il 50% di differenza, che verrebbe così disperso».

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