Forestali, marittimi e portuali, metalmeccanici, lavoratori di tutti i settori privati: così la Sicilia ha risposto alla mobilitazione nazionale indetta da Cgil e Uil per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per un nuovo modello di fare impresa, per la riforma fiscale. Un amobilitazione per dire basta alle morti sul lavoro e accendere i riflettori sul problema incendi e siccità. A spingere il settore edile al fianco degli operatori della prevenzione boschiva la tragedia di Suviana, provincia di Bologna, dove due giorni fa si è verificata un’esplosione nella centrale idroelettrica. L’episodio ha smosso le sigle sindacali di Cgil e Uil, che hanno proclamato otto ore di sciopero. Ma a tenere banco sono soprattutto i forestali, che si rivolgono direttamente al presidente della Regione, Renato Schifani: «Da anni i forestali aspettano una riforma che non è mia arrivata - attacca Tonino Russo, Flai Cgil - anche questo governo l’aveva promessa ma no è ancora arrivata. Registriamo che l’anno scorso è stato un anno devastante per gli incendi e sono morti due lavoratori di 67 anni. Siamo molto preoccupati che nel 2024 possa verificarsi lo stesso dramma. Ci sono lavoratori ultra sessantenni che vanno a spegnere il fuoco e devono fare la prevenzione dei boschi».
Al momento, in Sicilia, ci sono sedicimila lavoratori forestali, «ma di questi soltanto 1500 hanno il contratto a tempo indeterminato - prosegue Russo - il resto è a tempo indeterminato che fanno da tre a sei mesi di lavoro». E si rivolge all’ex presidente del Senato: «Serve una riforma strutturale». Lamentele anche sul fronte siccità: «Mentre la Sicilia soffre - prosegue il sindacalista - i raccolti vanno a male e giornate di lavoro perse per i lavoratori agricoli, in commissione bilancio giace una riforma che riguarda i consorzi di bonifica. Perché è bloccata? Probabilmente per beghe politiche».mortiIntanto operai e metalmeccanici chiedono «un intervento puntuale e severo - sottolinea Serafino Biondo, Fiom Cgil - sulla sicurezza nei posti di lavoro». «Nel 2024 tutti questi incidenti devono essere evitati - attacca Domenico Giannò, Cgil Fillea - bisogna puntare sulla vigilanza nei cantieri edili, dove abbiamo notato un numero di morti nettamente superiori». «Stare ancora sulle impalcature a sessant’anni e oltre è inaccettabile - dice Claudio Barone, segretario regionale Uil pensionati - è giusto godere del meritato riposo della pensione senza dovere essere costretti a stare in condizioni inaccettabili».
Nel video Tonino Russo, Flai Cgil; Domenico Giannò, Cgil Fillea; Claudio Barone, segretario regionale Uil pensionati; Serafino Biondo, Fiom Cgil
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