Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Palermo e la digitalizzazione dei mercatini: bancomat per i pagamenti

Dai locali dell’associazione Vampa, Giovanni Felice, presidente di Confimprese, lancia il suo appello alla politica: è necessario ripensare il sistema e digitalizzarlo

«I mercatini nascono negli anni ottanta. Nell’era di internet il modello è ancora quello di migliaia di anni fa, è necessario ripensare il sistema e digitalizzarlo». Confimprese si fa baluardo dei mercatini rionali di Palermo e per «salvare ciò che esiste», punta all’innovazione e ad un ripensamento del modello che ad oggi sembra resistere sempre meno. Dai locali dell’associazione Vampa, Giovanni Felice, presidente di Confimprese, lancia il suo appello alla politica.

In una riunione con i mercatari provenienti delle tante zone del capoluogo sciorina quelle che oggi sono le criticità che affliggono i mercati di quartiere: «Partiamo dal fatto che dagli anni ottanta ad oggi la società è cambiata - ha analizzato - le donne un tempo erano anche massaie ed oggi si è persa un grande fetta di clientela. Anche la tradizionale vendita deve evolversi ed entrare anche in logiche di digitalizzazione: la vendita porta a porta e di zona deve essere ormai accompagnata a campagne di marketing e alle monete innovative (utilizzo del pos, ndr), che deve essere messa in campo».

Felice spiega che siete già un’accordo con una società che fornisce questo tipo di servizi (ma non svela quale), «ma dobbiamo aprire anche un ragionamento con l’amministrazione - spiega - perché all’interno dei servizi c’è anche la geolocalizzazione e questo può essere uno strumento utile anche per sapere chi c’è e chi non c’è, senza per forza recarsi sul posto». E si punta al Pnrr: «I fondi europei di ripresa e resilienza potrebbero aiutare a finanziare questi progetti - conclude - bisogna capire quando e se l’amministrazione vorrà sposare questa tesi».

nel video l'intervist a Giovanni Felice, presidente Confimprese

Caricamento commenti

Commenta la notizia