Ancora una volta il Comune di Palermo soccombe in tema di tasse richieste ai contribuenti e non dovute. Questa volta si tratta di 410 mila euro relativi ad un accertamento Tosap nei confronti di due imprese che operano all’interno dell’ex Chimica Arenella. La Corte di Giustizia tributaria di II grado della Sicilia (sezione Terza, presidente Michele Ruvolo, relatore Antonio Tricoli e giudice Francesco Paolo Mari Castaldi), confermando le sentenze emesse in primo grado sulla stessa questione, ha, infatti, annullato definitivamente sei avvisi di accertamento Tosap del Comune ritenendo non dovuta la tassa sui fabbricati del complesso ex Chimica Arenella per un ammontare complessivo pari ad oltre 410.000 euro.
I contribuenti, difesi tutti dal commercialista Salvatore Musso, sostenevano in particolare che la tassa non fosse dovuta sul complesso immobiliare ex Chimica Arenella poiché non facente parte del patrimonio indisponibile del Comune e poiché nessuna effettiva sottrazione dei beni all’uso pubblico era stata effettuata da parte dei contribuenti. La Corte di Giustizia, condividendo le censure del difensore, ha annullato definitivamente gli avvisi di accertamento e condannato alle spese di lite il Comune ritenendo, in particolare, che gli avvisi fossero basati sulla errata inclusione del complesso all’interno del patrimonio indisponibile del Comune mentre, in realtà, con diversi atti di indirizzo la giunta comunale aveva inserito il suddetto complesso immobiliare all’interno del patrimonio disponibile e, pertanto, non soggetto al pagamento della Tosap.
«Non vi è prova agli atti - scrivono i giudici tributari - che l’area rientri nel patrimonio indisponibile del Comune di Palermo. Inoltre anche le caratteristiche dell’area non sono proprie di un bene destinato all’uso pubblico». L’area, infatti, ha un accesso tramite un cancello portone dall’interno dell’ex Chimica Arenella di piazza Monsignor Pottino.
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