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Abilitazione per professori universitari: accolto il ricorso di una candidata cinquantanovenne di Pollina esclusa

Francesca Di Gaudio era stata considerata inidonea dalla commissione d'esame perché le sue pubblicazioni erano state ritenute non pertinenti. Si è rivolta al Tar ed ha vinto la causa

La sede del Tar del Lazio

Il Tar Lazio ha accolto il ricorso di una concorrente siciliana di 59 anni inizialmente giudicata inidonea per il conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore universitario di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica..

Nel 2021 il Ministero dell’Università e della Ricerca aveva indetto una procedura per il conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore universitario di prima e seconda fascia. Francesca Di Gaudio, nata a Pollina, di 59 anni, essendo in possesso dei requisiti di ammissione aveva presentato la propria domanda di partecipazione per il conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore universitario di seconda fascia nel settore concorsuale biochimica clinica e Biologia molecolare clinica. La commissione esaminatrice aveva respinto la domanda, sostenendo che le pubblicazioni presentate avrebbero dovuto considerarsi poco pertinenti.

Contro il provvedimento di inidoneità Francesca Di Gaudio, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, aveva proposto ricorso giurisdizionale al Tar Lazio, «lamentando - spiegano i legali in una nota - la violazione di alcune disposizioni del bando e dei criteri di valutazione prescritti dalla commissione d’esame, nonché l’illogicità e contraddittorietà della motivazione espressa dalla commissione».+

Nelle more della definizione del giudizio, la signora aveva presentava una nuova domanda di abilitazione corredata dalla relativa documentazione, la quale veniva nuovamente respinta dalla commissione d’esame sulla scorta della stessa motivazione. Anche contro il rigetto della seconda domanda di abilitazione era stato proposto un ulteriore ricorso.

Gli avvocati hanno sostenuto che il giudizio di inidoneità espresso dalla commissione d’esame «doveva ritenersi generico, sommario e posto in violazione del principio dell’obbligo di sufficiente valutazione analitica di titoli e pubblicazioni, rappresentando come le pubblicazioni presentate dalla dottoressa Di Gaudio avrebbero dovuto ritenersi invece attinenti al settore concorsuale per il quale aveva partecipato».

La sentenza è del 23 febbraio 2024. «Condividendo le argomentazioni difensive - dicono i due avvocati - il Tarn Lazio ha accolto il ricorso proposto da Francesca Di Gaudio, annullando i provvedimenti impugnati ed obbligando l’amministrazione a rivalutare le pubblicazioni della ricorrente a cura di una nuova commissione d’esame in diversa composizione. Il Tar ha anche condannato il Ministero al pagamento delle spese di giudizio». La nuova commissione d’esame dovrà rivalutare i titoli della ricorrente di Pollina ai fini del conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore universitario di seconda fascia nel settore concorsuale Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica.

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