Sono arrivati in centinaia da ogni parte della Sicilia con cinque trattori autorizzati dalla prefettura e si sono radunati sotto la presidenza della Regione Siciliana, in piazza Indipendenza, a Palermo. Circa 300 fra agricoltori e allevatori hanno continuato la loro protesta, chiedendo una filiera certificata e controllata del Made in Sicily e certezze sul gasolio. Queste sono alcune delle loro richieste alle istituzioni. In piazza anche cinque trattori autorizzati dalla prefettura e alcuni amministratori locali. Il traffico nella zona è rimasto bloccato per ore. Ad organizzare l'iniziativa, sotto lo slogan "San Valentino con i trattori", è stato il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, anche lui a piazza Indipendenza insieme al coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola e al capogruppo del Pd all'Ars Michele Catanzaro. Giuseppe Cappello, agricoltore di Basicò si occupa di zootecnia e ha un’azienda che produce latte: «Siamo stati abbandonati dalla politica per 30 anni - dice -. Vogliamo che ci sia una filiera certificata e controllata del Made in Sicily perché nella nostra Isola abbiamo ottimi prodotti. Abbiamo i migliori frumenti ma dobbiamo importarli dall’estero, a causa degli accordi del governo e dei sindacati del settore agricolo. Vogliamo una certezza sul gasolio definitiva e non con deroghe di un anno». Salvatore Allotta, altro agricoltore della provincia di Messina, sottolinea gli incentivi di anno in anno sempre più decimati: «Non possiamo più sostenere le nostre aziende agricole – dice Allotta -. Stiamo andando verso il fallimento totale. Tutti i giorni abbiamo tante spese: il gasolio, i trattori, il mantenimento dei nostri animali». Molti sindaci, con la fascia tricolore, sono scesi in piazza per sostenere la battaglia. Come Antonino De Luca, primo cittadino di Giardinello: «Rappresentiamo gli agricoltori – dice il sindaco – e siamo al loro fianco perché i loro diritti sono sacrosanti». Il presidente del Consiglio comunale di Cinisi, Michele Giamo sottolinea l’importanza dell’agricoltura e dell’allevamento nella terra che rappresenta: «Ci mettiamo la faccia – dice Giaimo – perché l’agricoltura è il nostro passato e deve essere il nostro presente e sopratutto il nostro futuro. Dall’agricoltura provengono tantissime risorse, pertanto, è giusto difendere questa categoria. Loro rischiano in prima battuta quello che hanno costruito negli anni con il loro lavoro e i loro sacrifici, noi tutti di questo passo pagheremo un conto molto più caro». nel video le interviste a Giuseppe Cappello, agricoltore di Basicò; Salvatore Allotta, agricoltore di Messina; Antonino De Luca, sindaco di Giardinello; Michele Giaimo, presidente Consiglio comunale di Cinisi