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Mercato libero dell’energia, 200 lavoratori di Palermo rischiano il lavoro: sit-in in prefettura

Il governo ha cancellato l’articolo 36 ter, che tutelava i dipendenti grazie allo strumento del ricollocamento

Circa 200 lavoratori palermitani dell’azienda informatica System house rischiano il posto di lavoro nella transizione dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia. Una paura che ora è diventata certezza dopo che nel dl energia il governo ha cancellato l’articolo 36 ter, che tutelava i lavoratori grazie allo strumento del ricollocamento. Oggi (14 dicembre) la protesta davanti alla prefettura, in via Cavour.

In Italia sono oltre 1.500 i dipendenti che ad aprile, quando il Paese entrerà nel mercato libero, secondo il decreto potranno perdere il posto di lavoro, e oggi a Palermo sono scesi in strada al fianco dei sindacati per chiedere al prefetto di accendere i riflettori su quella che sarebbe una vera e propria catastrofe.

«Hanno abrogato l’articolo 36 ter - spiega Giovanni Gorgone, segretario della Fister Cisl - che permetteva il ricollocamento. Sono lavoratori di call center che si ritrovano dalla sera alla mattina con il rischio di perdere il posto di lavoro. Qui a Palermo sono oltre duecento persone a rischio occupazione: noi oggi chiederemo al prefetto di chiedere al governo di emendare nuovamente questo articolo che darebbe la possibilità di svolgere il proprio lavoro con l’applicazione della clausola sociale».

«Noi venivamo da Almaviva - racconta Maria Concetta Caroperito, una delle lavoratrici che rischia di perdere il lavoro - e grazie al ricollocamento siamo state inserite in Asprivia e successivamente in System house. Adesso il tavolo però è diverso - spiega - perché abbiamo a che fare con il governo, è una questione di volontà politica. Per l’età che abbiamo non siamo allegabili in un mondo del lavoro che è quello che è specialmente in Sicilia».

«La Democrazia Cristiana a sostegno dei 214 lavoratori della System House Srl che rischiano, dopo più di vent’anni di lavoro e sacrifici, di rimanere dal prossimo 1 aprile senza occupazione - dichiara il segretario regionale della DC, Stefano Cirillo -. Il governo Meloni, nel varo del decreto energia, ha cancellato la clausola sociale, prevista dal decreto lavoro (L.85 del 3 luglio 2023), che garantiva continuità occupazionale a tutti gli addetti del settore».

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