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La Regione rifiuta la nuova convenzione con cui WindTre assicura l’occupazione, dal 1 gennaio decine di lavoratori a Palermo resteranno senza lavoro

L'incontro si è tenuto all'assessorato alla Famiglia, al Lavoro e alle Politiche sociali

In seguito all'incontro tenutosi presso l'assessorato alla Famiglia, al Lavoro e alle Politiche sociali, tra una delegazione di lavoratori del consorzio Sintesi e l'assessore regionale Nuccia Albano, i lavoratori esprimono grande soddisfazione per la chiusura del procedimento riguardante la possibilità della sottoscrizione di una nuova convenzione tra la Regione siciliana, Windtre e una nuova cooperativa. Ma di contro la Windtre  continua a mantenere la sua posizione.

«Nonostante i nostri ripetuti appelli alla ragione e alla correttezza amministrativa - afferma Venanzio Cretarola della segreteria nazionale Ugl Telecomunicazioni - la dirigente del servizio XII ha oggi inviato una lettera con cui decreta di fatto la perdita di numerosi posti di lavoro con motivazioni fantasiose e aberranti, che nulla hanno a che fare con la Pubblica amministrazione. Con oltre 4 mesi di ritardo rispetto alla normativa - che impone di rispondere entro 30 giorni pena il silenzio assenso - la dirigente rifiuta la nuova convenzione con cui Windtre assicura la totale garanzia occupazionale di tutti i lavoratori coinvolti, con i medesimi trattamenti contrattuali, tacendo sui pareri legali ricevuti e con motivazioni sorprendenti e fuori da ogni logica amministrativa. Afferma incredibilmente di aver deciso non in base a specifiche norme di legge, bensì in base “all’orientamento maggioritario dei lavoratori emersi a seguito di incontri con i sindacati e gruppi di lavoratori».

Il consorzio Sintesi composto per l'85% da disabili, lavora per Windtre attraverso una convenzione dal 2006; l'attuale convenzione scade il 31 dicembre 2023 ed è previsto che alla chiusura della convenzione, i lavoratori debbano essere assunti dalla stessa come previsto dalla legge 68/99. A marzo 2023 la multinazionale ha richiesto di stipulare una nuova convenzione con un nuovo soggetto, nella fattispecie la cooperativa raggio di luce.

Più di 200 lavoratori, in maggioranza disabili, si sono opposti con fermezza al passaggio ritenendolo illegittimo e manifestando in più occasioni e attraverso diversi sit-in davanti al Palazzo d'Orleans, il loro diritto di assunzione in Windtre in continuità lavorativa dal 1 gennaio 2024. A giugno 2023 il Cpi di Palermo ha espresso a Windtre il diniego rispetto alla loro richiesta.

Nei mesi successivi, anche su richiesta della multinazionale, sono stati effettuati tavoli tecnici e incontri, tra le sigle sindacali e la Regione al termine dei quali nessuna soluzione è stata trovata. Pertanto l'assessorato regionale, effettuate tutte le valutazioni, attraverso una determinazione, ha nuovamente confermato a Windtre l'impossibilità di stipulare una nuova convenzione tra i lavoratori in capo al consorzio Sintesi e una cooperativa, qualunque essa sia.

Viene quindi confermato dalla Regione «la decisione di non accettare di sottoscrivere la proposta di una nuova convenzione e di chiedere l'applicazione della clausola contrattuale riportata e sottoscritta nelle diverse convenzioni tra cui l'ultima proroga del 09/12/2020 n°87145 con la quale codesta società è obbligata a procedere all'assunzione del personale alla scadenza del 31 dicembre».

«Il percorso intrapreso dagli uffici - dice l’assessore al Lavoro, Nuccia Albano - è stato impegnativo e, dopo diversi approfondimenti giuridici e valutazioni anche di carattere sociale, si è giunti alla conclusione che non ci sono i presupposti per stipulare una nuova convenzione. Abbiamo, inoltre, chiesto l’applicazione della clausola che prevede l'assunzione obbligatoria, da parte di Wind3, dei lavoratori delle categorie protette. Il governo regionale, a tutela del diritto del lavoro, ha cercato tramite una mediazione con i sindacati, i lavoratori e Wind3 di trovare una soluzione che garantisse l’occupazione per tutti i dipendenti. Purtroppo, c'è chi non può godere delle stesse tutele e, quindi, alcuni operatori non passeranno in Wind3».

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