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Rifiuti a Palermo, basta coi doppi turni di raccolta? La Cisal attacca la Cisl: «Penalizzati i dipendenti»

La Cgil invece esulta «Finalmente anche il sindacato più rappresentativo in Rap ha compreso l'importanza di dire basta ai contratti decentrati di produttività»

L’annuncio della Cisl sulla sospensione dei doppi turni di raccolta dei rifiuti a Palermo, e anche dei turni domenicali, divide il sindacato. La Cisal è contraria, la Cgil invece accoglie la decisione con un esplicito «Finalmente...».

Cisal

Giuseppe Badagliacca e Felice Cuffaro, del sindacato Fiadel-Cisal, dicono che «i problemi della Rap, la società partecipata del Comune di Palermo, non nascono oggi e nemmeno negli ultimi mesi e le improvvide iniziative di alcune sigle sindacali rischiano solo di far finire l’azienda e 1.500 lavoratori in un vicolo cieco. Fermare i doppi turni - sottolineano - significa fare rallentare la raccolta dei rifiuti e aumentare l’immondizia per le strade; a pagarne il conto saranno i palermitani, l’immagine della Rap ne uscirà compromessa e verranno vanificati gli sforzi dei dipendenti che giornalmente compiono il proprio dovere con senso di responsabilità e dedizione e che grazie ai doppi turni hanno garantito una città pulita».

Secondo Badagliacca e Cuffaro, «se oggi Rap si ritrova senza mezzi, senza personale e senza dirigenti è a causa di gestioni societarie passate poco attente ed efficienti. Oggi bisogna affrontare gravi criticità che richiedono uno sforzo corale per salvare l’azienda; non c’è alcun bisogno invece di colpi di testa e fughe in avanti che minano l’unità dei sindacati e dei lavoratori che è invece necessaria per evitare il fallimento di Rap, ottenere il risanamento dei conti e dotarsi di un serio piano industriale di rilancio».

La Cgil

Di tutt'altro tenore la reazione della Cgil. «Finalmente - sostiene Rizzardo Acquado, delegato territoriale di Fp Cgil - anche il sindacato più rappresentativo in Rap, la Fit Cisl, ha compreso l'importanza di dire basta ai contratti decentrati di produttività. La Fp Cgil lo aveva già fatto molto tempo fa e poi lo ha fatto anche la Uiltrasporti. Non si può più continuare su questa strada, ma ora è il momento di un tavolo comune per affrontare le problematiche aziendali che di certo non possono più essere "curate" con pezze d’appoggio, come la firma degli accordi decentrati sui doppi turni dei lavoratori che durano da quasi due anni. Il punto è che fino a ora i lavoratori hanno sopperito alle carenze strutturali non ancora affrontate dal comune».

«Abbiamo da tempo preso atto - continua Acquado - che i tavoli istituzionali sono divenuti solo momenti conviviali dai quali dovevano, invece, uscire soluzioni e mantenimenti di impegni del socio a garanzia della stabilità del servizio pubblico della gestione rifiuti e dell’integrità aziendale. Il senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali, più volte richiamato, non dipende di certo da quante volte sono stati derogati gli accordi di secondo livello in surroga alla concretizzazione degli impegni politici su Rap, piuttosto di tutte le volte che un autocompattatore sia uscito in servizio non al meglio delle proprie condizioni e con il personale “incoraggiato” a non prendersi le ferie pur di portare a casa un pezzo di pane in più. Rimaniamo quindi in attesa di una celere risoluzione dei problemi principali ad incominciare dall’approvazione del bilancio consolidato del 2022, dalla ricapitalizzazione del capitale sociale, dall’approvazione del piano industriale 2024-2026 e dalla conseguente autorizzazione delle assunzioni di autisti e operatori con procedure selettive che sono ferme al palo».

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