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Regione Siciliana, la dirigente strattonata dal suo capo diventa un caso: protesta il sindacato Dirsi

La vicenda tiene banco nelle chat dei dipendenti. La lite nata dalle contestazioni sulla redazione di un documento

La storia da due giorni fa il giro nelle chat. Partita da uno degli uffici nevralgici della Regione Siciliana, in pieno centro a Palermo, è rimbalzata fino alle sedi periferiche delle province più lontane. La scena si svolge nella stanza di un dirigente generale, dove una dirigente intermedia viene convocata per redigere un documento. Il testo finale – secondo la ricostruzione fatta dalla signora e che ora gira nelle chat – non rispecchiava le direttive e da qui è nato lo scontro, anche fisico, fra i due.

Nella chat che sta facendo il giro della Regione la dirigente intermedia ha raccontato così l'accaduto dopo la contestazione del dirigente generale sugli errori nella stesura del documento: «Comincia una escalation di epiteti offensivi nei miei confronti, accompagnati da uno scatto d'ira che è culminato con le sue mani sulle mie braccia per spingermi di peso fuori dalla sua stanza sbattendomi la porta in faccia. Riporto ancora segni di graffi sulle braccia. Insomma, mi ha messo le mani addosso, come si suol dire. Io naturalmente ho reagito con le parole, dicendogli che la nota se la sarebbe dovuta fare lui a questo punto». E aggiunge di averlo anche apostrofato con due espressioni offensive.

La storia è diventata talmente popolare che il Dirsi, uno dei sindacati più rappresentativi alla Regione, ha diffuso una nota – omettendo i nomi dei protagonisti - per solidarizzare con la dirigente che ha denunciato l'aggressione: «Sono in corso, a seguito delle rispettive denunce, i formali iter procedurali (in sede penale e disciplinare) per il maldestro tentativo di esercizio del legittimo potere direttivo di un dirigente generale, sfociato in una vera e propria aggressione fisica nei confronti di una dirigente. Consapevoli della cautela che il delicato caso impone, esprimiamo piena solidarietà alla collega aggredita fisicamente, alla quale auguriamo una serena ripresa dell’attività». Il Dirsi ha chiuso la sua nota con una critica generale alle condizioni di lavoro negli assessorati: «Si coglie l’occasione per denunciare un clima generalizzato di tensione tra tutti i dipendenti pubblici costretti ad operare in situazioni di perenne contrapposizione ed esasperazione, alimentata da una visione miope della politica sul personale della Regione».

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