Eletto il nuovo segretario generale della Fiom Cgil Sicilia. E’ Francesco Foti, 48 anni, attuale segretario generale della Fiom Cgil Palermo, che manterrà entrambe le cariche.
L’elezione è avvenuta all’unanimità e si è svolta presso la Camera del lavoro di Milazzo, alla presenza del segretario d’organizzazione Fiom nazionale Luca Trevisan, dal gennaio scorso reggente della Fiom Cgil Sicilia, e del segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino. A votare, i componenti dell’assemblea generale della Fiom siciliana.
Protagonista di tante battaglie per il lavoro e storico rappresentante Fiom dei Cantiere Navali, metalmeccanico sin da giovanissimo, Francesco Foti ha iniziato a lavorare come installatore e manutentore elettrico nell'indotto Telecom, per poi transitare all’indotto di Fincantieri, come manutentore elettrico di gru e carriponte. Nel 1999, superata una selezione, è entrato in Fincantieri come manutentore elettrico.
Dal 2001 è componente del comitato direttivo della Fiom di Palermo e, dal 2006 al 2017, è stato rsu e rls Fiom dello stabilimento. Nel 2008 è entrato nella segreteria provinciale della Fiom. Eletto segretario generale Fiom Cgil Palermo all’unanimità il 22 ottobre 2021, è stato poi riconfermato il 16 dicembre 2022 per l’VIII congresso Fiom, sempre all’unanimità.
Oggi, con il nuovo traguardo, Foti prende il posto dell’attuale reggente Fiom Luca Trevisann.
“E’ un orgoglio rappresentare i meccanici di tutta la Sicilia ed è un impegno molto importante soprattutto nel nostro territorio dove c’è un’assenza totale di politiche industriali e tanta arretratezza che frena lo sviluppo – dichiara il segretario generale Fiom Cgil Sicilia Francesco Foti - Incalzeremo la politica, perché si renda conto che la Sicilia deve essere rilanciata, sia con investimenti pubblici che soprattutto con la realizzazione di moderne infrastrutture. Siamo carenti di strade, autostrade, ferrovie e porti, fondamentali per lo sviluppo”.
“Da anni in Sicilia – prosegue Foti - si trascinano le crisi industriali, occorre rivendicare soluzioni e invertire la tendenza, per dare nuove prospettive a tanti territori che attendono una ripresa, da Siracusa, a Messina, a Gela, soprattutto nel settore dei petrolchimici. Su Catania, Palermo e Trapani – aggiunge Foti - ormai insistono pochissimi insediamenti produttivi importanti, a parte lo stabilimento St Microelectronics a Catania dove con nuovi investimenti bisogna puntare sulle competenze e sulle vocazioni del territorio, per creare nuovi posti di lavoro di qualità, e Fincantieri e Leonardo su Palermo. E comunque anche in questi siti industriali servono interventi e nuove mission produttive per elevare il tasso di occupazione e porre un freno all’emigrazione di massa, che costringe tanti giovani siciliani ad andare via dalla propria terra per cercare lavoro altrove”.
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