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Reddito di cittadinanza, nuova protesta a Palermo: «Tanti disoccupati e poche offerte di lavoro»

I percettori siciliani si sono uniti idealmente alle piazze di Napoli e Cosenza per protestare contro il taglio al sussidio

Affitto e bollette adesso possono diventare un problema serio. Sotto la guida dell’associazione Basta volerlo, i percettori palermitani del reddito di cittadinanza, questa mattina (28 agosto) si sono uniti idealmente alle piazze di Napoli e Cosenza per protestare contro il taglio al sussidio a suo tempo introdotto dal governo Conte. Il numero delle famiglie rimaste senza il reddito sale ulteriormente e alle già oltre 11 mila comunicazioni arrivate via sms dall’Inps se ne aggiungo altre 2800.

Il punto di ritrovo diventa piazza Vittorio Veneto, dove una cinquantina di percettori si sono riuniti per dar vita a un corteo che è poi arrivato sotto la sede dell’assessorato regionale al Lavoro. Obiettivo: chiedere dall’inquilina di via Trinacria 34, Nuccia Albano, una soluzione occupazionale: «Ad oggi - sottolinea Davide Grasso, presidente dell’associazione Basta volerlo - nella piattaforma online risultano soltanto 80 offerte di lavoro a fronte di circa 270mila disoccupati siciliani. Sono oltre 45mila le famiglie che da settembre percepiranno 350 euro al mese con il nuovo supporto per formazione a lavoro che non sarà neanche semplice da ottenere, ci sono addirittura 5 step da superare».

Il malcontento è tanto, soprattutto tra chi comincia a essere sommerso dalle scadenze: «Mi è appena arrivata una bolletta dell’Enel - racconta Antonino Turana, sventolando l’importo di oltre 500 euro - come faccio? Affitto non ne posso pagare, se mangio non posso pagare le bollette, lo Stato mi ha buttato in mezzo a una strada». «Noi siciliani vogliamo lavorare - dice Giacomo, un altro percettore che preferisce non rivelare il cognome - ma per 3 euro all’ora non è umano. Oltre 300 euro per la casa, l’acqua, bollette, come si campa?».

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