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Raddoppio ferroviario a Cefalù, agli operai pagate due mensilità arretrate

I cantieri di Ogliastrillo e Malpertugio potrebbero ripartire a breve dopo lo stop

Arrivano segnali positivi dai cantieri di Ogliastrillo e Malpertugio, dove gli operai impegnati nella realizzazione del raddoppio ferroviario, tra Cefalù e Castelbuono, dopo aver atteso per quasi tre mesi, si sono visti accreditare (ieri mattina) due mensilità arretrate, maggio e giugno. «Un segnale positivo e incoraggiante - dicono i segretari generali di Fillea Cgil, Piero Ceraulo, Filca Cisl, Francesco Danese, e Feneal Uil Tirrenica, Pasquale De Vardo - sia per i lavoratori che per l’intera opera. Se ci fossero stati ulteriori ritardi sarebbe saltato il banco».

Effettivamente sono state settimane bollenti, sia per gli operai che per i sindacati soprattutto dopo l’ultimo sit-in dello scorso mese (a luglio) a Malpertugio dove, durante la manifestazione, la situazione ha rischiato di andare fuori controllo, quando gli operai - esausti di aspettare i loro stipendi - hanno tentato di bloccare il traffico sulla statale 286 di Castelbuono.
In quel frangente, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno riportato la situazione alla normalità. Le sigle sindacali, già a febbraio avevano fatto richiesta ad Rfi, nella qualità di stazione appaltante, di sostituirsi nei pagamenti dell’appaltatore. «Rfi - affermano fonti qualificate - già da settimane ha liquidato una cospicua somma alla Toto costruzioni che solo ieri è arrivata, probabilmente in parte, nei conti degli operai».

Non manca però il rammarico dei sindacati, nonostante la buona notizia per gli operai e le loro famiglie, che precisano: «La situazione si sta avviando a risoluzione nonostante il totale disinteresse della politica regionale. Negli scorsi mesi abbiamo prima chiesto un incontro con l’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, che non ha portato a nulla, e registrato il totale disinteresse del presidente della Regione, Renato Schifani, nonostante le nostre sollecitazioni, per quella che è, senza alcun dubbio, una delle opere più importanti dell’Isola».

Il cantiere fermo da ormai nove mesi, e con la Tbm a soli 800 metri dal punto di partenza, potrebbe quindi presto ripartire. Nelle scorse settimane, alcuni operai erano stati infatti richiamati dalla cassa integrazione per seguire alcuni corsi d’aggiornamento e visite mediche: «Per quanto riguarda il cantiere di Cefalù - faceva sapere la Toto costruzioni - preme sottolineare che, in considerazione delle nuove modalità di scavo disposte dalla committente, l’impresa ha richiamato diverse maestranze per effettuare visite mediche ed altre attività preparatorie in vista della ripresa delle attività di scavo della Tbm».

Il cambio di modalità di scavo della fresa, si è reso necessario a seguito dell’apertura di diverse voragini in contrada Vallone di Falco: evento che ha causato lo stop degli scavi a cui poi si sono aggiunte delle temporanee tensioni finanziarie attraversate dalla Toto, di fatto, prolungando lo stop fino ad oggi.

Nella foto una protesta degli operai per gli stipendi non pagati

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