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Coldiretti Sicilia, Ferreri resta presidente: prosegue la battaglia a salvaguardia del grano locale

Continuità e uno stand fisso nel capoluogo siciliano. Da palazzo Alliata in piazza Bologni a Palermo, Francesco Ferreri esce ancora al timone della sezione siciliana di Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura, riuscendo anche a strappare la promessa da parte dello stesso sindaco Roberto Lagalla di una postazione dedicata all’associazione.

Premiate dunque le battaglie portate avanti dal presidente Ferreri, sempre «nel segno della stella polare di Coldiretti - sottolinea - ovvero la valorizzazione della grande agricoltura del nostro Paese, che non dobbiamo mai dimenticare che sull’agroalimentare ha tessuto una parte economica importante sia sotto il profilo delle vendite sul nostro territorio che sulle importazioni». Le linee guida rimangono la tutela delle produzioni e quell’impulso positivo «affinché tutte quelle opere che possano aiutare le aziende e a poter essere competitive sul mercato arrivi nei tempi e nei modo corretti». L’assemblea dei quadri dirigenti siciliani di Coldiretti si è rivelata anche utile giornata di confronto sulle emergenze che l’Isola sta vivendo sotto il profilo agroalimentare, prima tra tutte l’importazione di grano estero che continua a far abbassare il prezzo del prodotto siciliano.

Proprio oggi al porto di Pozzallo sono arrivate altre 4 mila tonnellate di cereali che si aggiungono alle migliaia già disseminate in tutto il territorio siciliano: «Registriamo quasi ogni settimana degli arrivi massicci di grano - spiega Ferreri -, guarda caso sempre in determinati periodi dell’anno, quelli più delicati,  quando cominciamo a raccogliere. Inevitabilmente si creano degli squilibri sul mercato». Che si traducono nella corsa al ribasso del prezzo del grano siciliano, «che rispetto allo scorso anno è ulteriormente sceso a vantaggio ovviamente delle importazioni», e in costi maggiorati delle materie prime che schiacciano le produzione dell’Isola. In questo senso, l’Amministrazione regionale si è già mossa, predisponendo su ogni carico in arrivo controlli sanitari: obiettivo, garantire al consumatore  la certezza che quello che sta comprando è quello che è effettivamente scritto poi nelle etichette. La grande preoccupazione verte infatti sulla provenienza di questo grano: «Le navi possono giungere da paesi comunitari - spiega Ferreri - ma quello che è difficile capire è se queste imbarcazioni arrivano effettivamente da questi paesi Ue o ci sono stati dei rimbalzi. Il rischio è che, effettivamente, possano arrivare da qualsiasi parte del mondo». Battaglie sostenute anche dal Sindaco Roberto Lagalla, che ha voluto rassicurare sul lavoro che sta portando avanti l’Amministrazione comunale per cercare di affidare a Coldiretti un luogo stabile «nel centro della città. Non possiamo sottrarci a chi porta qualità nel nostro territorio e posti di lavoro veri e seri ai nostri giovani».

Presente anche Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia, che ha espresso tutto il suo appoggio ad «una associazione che lavora in prossimità e viene percepita come il vape per le zanzare. Ormai quasi tutti hanno capito che la mafia all’economia siciliana ha portato soltanto danni: la vostra organizzazione per come è stata condotta è sempre stata percepita come inavvicinabile e questo è una garanzia per voi ma anche per il ruolo sociale che inevitabilmente vi viene riconosciuto da tanti»

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