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Galoppata dei prezzi a Palermo: +20% per casa, acqua, elettricità e combustibili

In due anni  a Palermo il tasso d’inflazione è salito dal 4,4% del 2021 a picchi del 15% nel 2022 per arrestarsi al 9,3% del mese scorso. In particolare, nel 2022 è proseguito il trend crescente, che ha portato il tasso d’inflazione a superare il 7% a marzo, il 10% ad agosto e a sfiorare il 15% a ottobre. Nei mesi successivi, sia a Palermo che a livello nazionale, si è registrato un sensibile rallentamento dell’inflazione, che rimane però ancora a livelli elevati (a marzo 2023 +8,7% a Palermo e +7,6% a livello nazionale). Nell’ultimo mese di aprile, infine, la fase di rientro dell’inflazione ha registrato una battuta d’arresto, con un rimbalzo che ha portato l’indice al 9,3% a Palermo e all’8,3% a livello nazionale (dato provvisorio).

In dettaglio,  secondo l'ufficio statistica del Comune, a Palermo l’indice dei prezzi al consumo nel mese di aprile ha fatto registrare una variazione congiunturale pari a +0,4% (-0,9% il mese precedente). Rispetto ad aprile 2022 si è registrata una variazione tendenziale pari a +9,3% (il mese precedente si era registrato +8,7%). L’indice dei prezzi al consumo relativo ai beni ha fatto registrare una variazione tendenziale pari a +11,3% (+10,4% il mese precedente); l’indice relativo ai servizi ha fatto registrare una variazione annua pari a +5,0% (+5,3% il mese precedente).

Rispetto al mese precedente, le variazioni in aumento sono comprese fra lo 0,1% e il 2,8%. La variazione più elevata si è registrata nelle divisioni di spesa «Servizi ricettivi e di ristorazione» (+2,8%). Quattro divisioni sono in diminuzione. La diminuzione maggiore si è registrata in «Comunicazioni» (-0,4%). Alcuna variazione per «Istruzione».
Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, l’aumento più elevato si è registrato per «Abitazione, acqua, elettricità e combustibili» (+20,8%), seguita dalla divisione «Prodotti alimentari e bevande analcoliche» (+11,7%).

Considerando i due principali aggregati (beni e servizi), i beni hanno fatto registrare una variazione tendenziale pari a +11,3% (+10,4% il mese precedente). Da rilevare, fra i beni, un aumento del 19% dei beni energetici (in forte aumento rispetto al +9,1% del mese precedente, ma in netta diminuzione rispetto al +71,2% di dicembre) e un aumento dell’11,5% dei beni alimentari (in diminuzione rispetto al +13,8% del mese precedente). I servizi hanno fatto registrare una variazione tendenziale pari a +5% (+5,3% il mese precedente). Da rilevare, fra i servizi, un aumento del 7,6% dei servizi relativi ai trasporti e un aumento del 7,2% dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.

L'inflazione di fondo (core inflation), ovvero al netto dei beni energetici e dei prodotti alimentari freschi, ha fatto registrare un aumento del 6,6%, in diminuzione rispetto al +7,3% del mese precedente. L’indice dei prezzi al consumo al netto dei soli prodotti energetici ha fatto registrare una variazione pari a +6,7% (+7,4% il mese precedente).
Con riferimento alla frequenza di acquisto, i prodotti ad alta frequenza di acquisto hanno fatto registrare una variazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente pari a +8,1% (il mese precedente +8,5%). I prodotti a media frequenza di acquisto hanno fatto invece registrare una variazione rispetto all’anno precedente pari a +12,3% (in aumento rispetto al +10,2% del mese precedente).

I prodotti a bassa frequenza di acquisto hanno fatto registrare un aumento del 4,1% (+4,3% il mese precedente).
Passando alle variazioni congiunturali, si è registrato una diminuzione dello 0,1% fra i prodotti ad alta frequenza di acquisto, un aumento dell’1,1% fra i prodotti a media frequenza di acquisto, e un aumento dello 0,1% fra i prodotti a bassa frequenza di acquisto.

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