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Grandi opere in costruzione a Cefalù e Messina, Toto licenzia decine di lavoratori

Il cantiere del raddoppio ferroviario Castebuono-Ogliastrillo

Toto Costruzioni licenzia decine di lavoratori in Sicilia, e riparte lo scontro con il sindacato, che si dice pronto a una «grande mobilitazione» per difendere i posti di lavoro degli operai impegnati nello scavo della galleria ferroviaria Sant'Ambrogio a Cefalù e a Messina nella costruzione del viadotto autostradale Ritiro.

È stata l’azienda abruzzese a inviare «la comunicazione obbligatoria di avvio della procedura di licenziamento collettivo per una parte del personale operaio impegnato nell’ambito dei propri cantieri siciliani». L’azienda ricorda che «tale comunicazione è un atto di notifica dovuto quando si prevedono "almeno 5 licenziamenti nell’arco di 120 giorni"» e «inizia oggi una fase di consultazioni al fine di salvaguardare, ove possibile, i posti di lavoro e le professionalità».

Toto «confida» con una nota «nel senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, nella convinzione che personalismi e sensazionalismi debbano lasciare il campo ad una più appropriata tutela dell’interesse individuale e collettivo» e, lasciando intendere che alcuni lavoratori potrebbero essere spostati dal cantiere di Cefalù a quello di Messina e viceversa, precisa che «ogni lavoro richiede diverse capacità e specializzazioni tecniche e non è scontato che le professionalità coinvolte nella realizzazione di un’opera possano essere destinate ad un’altra lavorazione».

Infine, Toto sottolinea che in Sicilia impiega oltre 420 dipendenti diretti (oltre a fornitori, subappaltatori, e altre figure) di cui circa il 90% è residente sul territorio e che «tutti gli interlocutori riconoscano l’impegno costruttivo e costante di chi sta partecipando alla realizzazione di opere strategiche per la Sicilia ed alla creazione e mantenimento di centinaia di posti di lavoro».

La risposta della Uil di Messina è giunta appena un’ora dopo l’annuncio dell’azienda. «Siamo pronti ad una grande mobilitazione per evitare i licenziamenti dei lavoratori ed il blocco dei lavori presso il viadotto di Ritiro», hanno detto Ivan Tripodi, segretario generale, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal-Uil Messina-Palermo. «La Toto Costruzioni Generali - hanno affermato - ha gettato clamorosamente la maschera. In ballo ci sono i destini di 52 lavoratori ma anche i lavori del viadotto. Si tratta di una notizia drammatica - proseguono - che conferma quanto da noi pubblicamente denunciato alcuni giorni fa». I sindacalisti sottolineano che il licenziamento dei lavoratori impegnati nel cantiere del Viadotto Ritiro «rischia di causare un’inaccettabile macelleria sociale e contestualmente il fermo sine die dei lavori di un’opera che rischia di trasformarsi in un’ennesima incompiuta con buona pace dei cittadini messinesi che attendono da troppi anni la fine del calvario legato ad una precarissima mobilità cittadina». «L'atto della Toto - hanno sottolineato - è gravissimo e necessita un intervento immediato e concreto dei governi regionale e nazionale al fine scongiurare un disastro sociale dalle conseguenze inaudite».

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