L’Ufficio Statistica del Comune di Palermo rende noti i dati definitivi dei prezzi al consumo del mese di ottobre. Rispetto a ottobre 2021 si è registrata una variazione tendenziale pari a +14,9% (il mese precedente si era registrato +10,8%).
«A Palermo - si legge nel report - l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale nel mese di ottobre ha fatto registrare una variazione congiunturale pari a +4,5% (+0,2% sul mese precedente)». L'indice Nic (intera collettività nazionale) si riferisce alla generalità dei consumi delle famiglie presenti in Italia. Esso rappresenta l'indice con maggior copertura calcolato dall'Istat.
L’indice dei prezzi al consumo relativo ai beni ha fatto registrare una variazione tendenziale pari a +20,2% (+14,2% il mese precedente); l’indice relativo ai servizi ha fatto registrare una variazione annua pari a +5,3% (+4,8% il mese precedente).
Rispetto al mese precedente, le variazioni in aumento sono comprese fra lo 0,4% e il +26,7%. La variazione più elevata si è registrata nella divisione di spesa «Abitazione, acqua, elettricità e combustibili» (+26,7%). Quattro divisioni sono in diminuzione; la diminuzione maggiore si è registrata nella divisione «Trasporti» (-0,7%). Anche passando alle variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, l’aumento più elevato si è registrato nella divisione: «Abitazione, acqua, elettricità e combustibili» (+67,2%). In diminuzione una sola divisione: «Comunicazioni» (-1,5%). I beni hanno fatto registrare una variazione tendenziale pari a +20,2% (+14,2% il mese precedente). Da rilevare, fra i beni, un aumento del 77,1% dei beni energetici (in netto aumento rispetto al +48,1% del mese precedente) e un aumento del 14,2% dei beni alimentari (in aumento rispetto al +12,0% del mese precedente). I servizi hanno fatto registrare una variazione tendenziale pari a +5,3% (+4,8% il mese precedente). Fra i servizi, un aumento del 10,3% dei servizi relativi ai trasporti e un aumento dell’8,1% dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.
Sull'inflazione, afferma il Codacons, commentando i dati definitivi forniti oggi dall’Istat ed evidenziando che la maglia nera dell’inflazione spetta alla Sicilia, «siamo di fronte ad una emergenza nazionale che mette in serio pericolo i prossimi consumi di Natale. L'inflazione all’11,8% - spiega il presidente Carlo Rienzi - è una reale minaccia per la salute del nostro paese e determina una stangata record per gli italiani, considerata la totalità dei consumi di una famiglia tipo, pari a +3.625 euro annui. Solo per gli alimentari (+13,5% ad ottobre) un nucleo si ritrova a spendere in media +752 euro su base annua e, come dimostrano i dati sulle vendite, i cittadini stanno reagendo tagliando la spesa per il cibo».
Il Codacons fa poi notare come a livello territoriale la crescita dei prezzi sia fortemente diversificata, con effetti differenti sulle tasche delle famiglie: la maglia nera dell’inflazione spetta ad ottobre alla Sicilia, con i listini al dettaglio che crescono in media del 14,4% su base annua, determinando una stangata, considerati i consumi di una famiglia residente nell’isola, pari a +3.487 euro a nucleo. Di contro la Valle d’Aosta registra la performance migliore, con il tasso che sale «solo» dell’8,8% e un aggravio pari in media a 2.962 euro a nucleo su base annua, anche in presenza di una spesa per consumi sensibilmente più alta rispetto alla Sicilia - conclude il Codacons.
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