Sicilia dalle due facce nella classifica delle città con alberghi e ristoranti più cari in Italia. La graduatoria è quella dell'Unione Nazionale Consumatori che ha condotto uno studio stilando la classifica completa delle città con i maggiori rincari per quanto riguarda i servizi di alloggio e di ristorazione, elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di giugno.
Guardando i dati emerge come i servizi di alloggio, ossia alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù a giugno costino in media il 18% in più rispetto allo scorso anno.
Nella classifica delle città con i servizi di alloggio più rincarati su base annua, al quinto posto c'è Palermo, con un +25,8%. A guidare la classifica con i maggiori rialzi nel settore alberghiero c'è Milano, con un balzo astronomico del 71,4% rispetto a giugno 2021. Al secondo posto Firenze, con un incremento annuo del 35,7%, davanti a Siena con +30,4%.
A bilanciare i valori del capoluogo tre delle città in deflazione sono proprio siciliane: Trapani (-3,5%) e Caltanissetta (-0,8%), oltre a Novara (-0,9%).
Palermo ai primi posti anche per i Servizi di ristorazione, ossia ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria. Divari tra le meno clamorosi rispetto agli alberghi ma ancora una volta consistenti. In questo caso Palermo è appena fuori dal podio, con aumenti del 7,3%.
Davanti soltanto Verona (+) 9,1%, Gorizia, con +7,8% e al terzo Brescia, +7,6%.
Duro il commento di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori: "È normale che quando sale la domanda i prezzi salgano ma c'è un limite al comunque senso del pudore oltre il quale significa volersi approfittare di un evento importante per tartassare chi vuole partecipare a quella manifestazione".
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