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Forestali, la Regione Siciliana dovrà pagare l'indennità di anzianità ai forestali stagionali

La sentenza condanna l’assessorato al Territorio della Regione Siciliana a risarcire 11 forestali che, in estrema sintesi, hanno ricevuto stipendi inferiori a quelli dovuti. E rischia però di trasformarsi nel detonatore che può far saltare i conti di un settore che da anni ormai fatica a trovare il budget per coprire l’intera stagione antincendio.

L’assessorato al Territorio non ha mai riconosciuto ai circa 20 mila operai forestali stagionali l’indennità di anzianità di servizio. E questo - secondo la sentenza emessa dal Tribunale di Palermo - viola le norme comunitarie in materia di lavoro a tempo determinato. E pure il contratto nazionale di categoria. La Regione infatti, in base a un proprio contratto, riconosce l’indennità di anzianità al personale forestale assunto a tempo indeterminato. E malgrado gli stagionali siano del tutto equiparati ai colleghi a tempo indeterminato, riguardo alle mansioni e alle altre norme contrattuali, a loro questa indennità non è stata mai attribuita. Adesso invece la Regione sarà costretta a pagare ben cinque anni di arretrati.

Un passo indietro. A rivolgersi al tribunale sono stati 11 forestali stagionali difesi dagli avvocati Lorenzo Maria Dentici, Luigi Maini Lo Casto e Giorgio Petta. Tutti chiedevano l’indennità di anzianità prevista per i funzionari o, in subordine, quella concessa agli operai a tempo indeterminato. In giudizio si è costituito anche l’Inps chiedendo la regolarizzazione della posizione contributiva in caso di vittoria dei ricorrenti: sempre a carico della Regione.

Il giudice del Lavoro Paola Marino ha ritenuto che la richiesta degli 11 forestali fosse da accogliere e nelle motivazioni appena rese note ha fissato alcuni punti fermi che fanno da precedente per un settore che conta a questo punto circa 20 mila potenziali casi analoghi.
Il primo punto fermo è che negando questa indennità la Regione ha violato la direttiva comunitaria 1999/70/Ce relativa all’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato: «I lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato a loro comparabili» si legge nel documento.

Secondo il Tribunale di Palermo, che cita anche una sentenza della Corte di giustizia europea, la disparità di trattamento «potrebbe essere giustificata solo da differenze che contraddistinguono le modalità di lavoro». Differenze che in giudizio la Regione non è riuscita a provare. Inoltre, rileva la sentenza, «anche il contratto collettivo nazionale non opera alcuna distinzione in base alla natura temporanea del rapporto».

Da qui le conclusioni del Tribunale: ai forestali stagionali spetta un’indennità extra pari a 4 euro mensili per ogni anno maturato nel contingente e fino a un massimo di 16 anni.
E così agli 11 forestali ricorrenti andranno da un minimo di 810 a un massimo di 1.191 euro di risarcimento. Una cifra che dipende dal fatto che le indennità non erogate vanno in prescrizione dopo 5 anni. Quindi agli 11 forestali è andata solo una parte degli arretrati.

I legali Dentici, Maini Lo Casto e Petta si dicono «soddisfatti in quanto il Tribunale ha applicato in modo corretto il principio di non discriminazione derivante dal diritto europeo, superando le previsioni illegittime del contratto collettivo regionale. La causa apre una breccia per centinaia di lavoratori precari del settore forestale».

Non a caso gli stessi avvocati seguono già almeno una ottantina di altri ricorsi analoghi. Anche se la platea dei potenziali beneficiari del principio riconosciuto dalla sentenza è molto più elevata e arriva a sfiorare i 20 mila precari. Si tratta del personale storico del settore impiegato ogni anno per 78, 101 o 151 giornate al costo di circa 230 milioni annui. In particolare sarebbero gli operai impiegati in 151 giornate i più coinvolti in questa fase dei ricorsi.

L’assessore al Territorio, Toto Cordaro, ieri non ha voluto commentare la sentenza: «Non abbiamo ancora deciso se appellarci. Attendiamo indicazioni da parte dell’Avvocatura, che ci ha seguiti durante tutte le fasi processuali». All’assessorato però non viene negato il timore che la notizia della vittoria da parte dei primi 11 forestali possa provocare una pioggia di ricorsi analoghi. Che potrebbero provocare una voragine milionaria nelle casse della Regione.

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