Nel corso dell’audizione tenutasi oggi al Senato, Covisian ha dichiarato il proprio impegno a individuare soluzioni per salvaguardare i lavoratori di Palermo e Rende impegnati fino al 30 aprile nelle attività di call center ITA. Lo sottolinea una nota della società in cui si precisa che Covisian parteciperà al tavolo di lavoro presso il Ministero del Lavoro con tale spirito, premesso che a differenza di quanto finora avvenuto, un atteggiamento altrettanto costruttivo venga manifestato da ITA e da Almaviva che ha in carico lavoratori precedentemente impegnati nel call center Alitalia.
Nel corso dell’audizione, alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti di ITA e di Almaviva, «è emerso con chiarezza quanto uno dei requisiti fondamentali alla base del bando di gara ITA dal quale è scaturito l’affidamento transitorio a Covisian fosse irrealistico e al limite della mala fede». Tale affidamento, spiega Covisian, prevedeva infatti, tra l’altro, un compenso «a chiamata» basato sulla durata media della telefonata di 4,5 minuti, stimata da ITA e rivelatasi ampiamente insufficiente. Sia Almaviva (che gestiva il call center Alitalia), sia ITA (che gestisce internamente i clienti ad alto valore) hanno oggi affermato pubblicamente che tale durata si aggira sui 6 minuti. Considerato che uno dei massimi rappresentanti di ITA era precedentemente direttore commerciale di Alitalia, ITA non poteva non sapere quanto tale parametro fosse irrealistico e in grado di generare le forti tensioni commerciali che sono poi puntualmente esplose.
Covisian, per voce del suo Presidente esecutivo Gabriele Moretti ha definito «bullismo industriale» l’atteggiamento con cui ITA ha gestito il confronto che ne è scaturito, fino a pretendere condizioni di contratto tali da prevedere compensi insufficienti a remunerare i lavoratori nel rispetto delle tabelle minime ministeriali per la tipologia di servizi richiesti. A ciò si aggiunge la pretesa di ITA di un contratto pluriennale nel quale la stessa si riservava la facoltà di richiedere servizi analoghi ad altri fornitori, nonostante Covisian si fosse impegnata all’applicazione della clausola sociale in coerenza con quanto affermato dalla stessa ITA.
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