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Triplicati i morti sul lavoro a Palermo, la Cgil chiede maggiore prevenzione

“Da tempo chiediamo un maggiore sforzo e ispezioni per contrastare questa lunga catena di morti sul lavoro, che anche a Palermo è aumentata in maniera drammatica, con 9 morti nel 2021 contro i 3 di un anno fa, come ha evidenziato oggi il comitato consultivo provinciale dell'Inail. Non si può risparmiare in nome del profitto a scapito dei diritti dei lavoratori. Le aziende devono sapere che c'è un sistema sanzionatorio, bisogna agire sulla vigilanza e sulla repressione e fare capire alle imprese che è più conveniente investire sulla prevenzione e sulla sicurezza. Più formazione e informazione per studenti, giovani lavoratori, sui rischi che corrono nel mestiere scelto, e utenti e accompagnamento di azioni mirate: sono i tre livelli sui quali agire per far sì che le imprese trovino economicamente vantaggioso rendere i luoghi di lavoro sicuri. Significa investire sulla vita delle persone. Le condizioni di sicurezza, lì dove non esistono, devono essere create e le istituzioni preposte devono controllare che questo avvenga. È un investimento conveniente per tutti, per le imprese, per i lavoratori e anche per gli utenti. E in questo bisogna sollecitare l'incontro tra mondo della scuola, dell'Università e lavoratori”.
Lo ha detto il segretario generale Cgil Palermo Cgil Palermo Mario Ridulfo alla presentazione a Villa Niscemi della “Settimana della sicurezza e la salute sul lavoro a Palermo: educazione alla consapevolezza della prevenzione del rischio”, rivolta soprattutto ai giovani e agli studenti che si avvicinano al mondo del lavoro, ribadendo che “l'impegno della Cgil su salute e sicurezza dei lavoratori sui posti di lavoro è per noi al primo posto assieme a quello su legalità e lotta contro il lavoro nero”.
Alla presentazione della settimana, dove nei prossimi giorni si dibatterà anche dei rischi nei settori più esposti, dall'edilizia all'agricoltura, dalla ristorazione e accoglienza al lavoro dei Rider, con interventi di rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e delle categorie, sono intervenuti l’assessora Giovanna Marano, il sindaco Leoluca Orlando, il presidente del comitato consultivo provinciale Inail Gaspare Caldarella, il prefetto Giuseppe Forlani e il rettore Fabrizio Micari, che hanno posto l'accento sul ruolo delle parti sociali, in direzione del cambio culturale necessario per non fare pagare ai lavoratori un prezzo troppo alto . “Il compenso – ha detto il sindaco Orlando - non può essere alternativo ad altri diritti”.
Una funzione da “pungolo”, quella chiesta esplicitamente ai sindacati, per stimolare la collaborazione e la sinergia tra le parti per investire in formazione dei lavoratori e in sicurezza. In questo senso, è stato chiesto a Cgil, Cisl e Uil di contribuire alla diffusione di un questionario nei posti di lavoro su cui i lavoratori palermitani saranno chiamati a esprimersi da qui a dicembre.
Allarmanti i dati sui morti sul lavoro, esposti dal comitato consultivo provinciale Inail. A Palermo quest’anno ci sono stati 9 morti sul lavoro, contro i 3 del 2020. Un dato drammatico. Altissimo anche il dato in Sicilia: 33 morti (nel 2020 erano stati 37). E in Italia ci sono 767 infortuni mortali, con un aumento di 39 unità in un anno.
Le malattie professionali denunciate a Palermo sono state 135 nel 2020 e 162 nel 2021 e in Sicilia 541 nel 2020 e 689 nel 2021. E le denunce di infortuni in generale a Palermo solo a luglio di quest’anno 377 contro le 391 di un anno fa. E le denunce annuali a Palermo sono state 1743 contro le 1.754 di un anno fa.
“Bisogna capire – ha concluso Ridulfo - che dove si fa prevenzione e sicurezza la convenienza che si raggiunge è di tutti. E' necessario per questo un coordinamento degli organismi di controlli e la condivisione di un percorso comune”.

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