«La riapertura dei locali da ballo e delle discoteche a partire dall’1 luglio, forse con capienza ridotta e obbligo del green pass, è soltanto parzialmente una buona notizia». L’allarme viene lanciato da Vincenzo Grasso, presidente del Silb Locali da ballo aderente a Confcommercio Palermo e componente del consiglio direttivo nazionale del Silb, che rileva come la fine delle restrizioni imposte dalla pandemia e il ritorno della zona bianca abbiano provocato il ritorno alla movida selvaggia per le strade e i locali della città senza che venga garantita la sicurezza sanitaria. «Continuiamo a non comprendere perchè le scelte del Governo nazionale hanno penalizzato e continuano a penalizzare la nostra categoria - continua Grasso - mentre assistiamo a continui assembramenti in luoghi non attrezzati e non autorizzati».
Così facendo, per il Silb Locali da ballo «si finisce con il favorire l’abusivismo e aumenta esponenzialmente il rischio di nuovi contagi. Siamo proprio noi, professionisti del settore, la migliore garanzia del rispetto delle regole e dei protocolli sanitari a garanzia dei nostri utenti». «E' evidente che se i locali da ballo fossero stati già riaperti non avremmo assistito agli assembramenti e alle irregolarità da parte di chi, forse, pensa che l’incubo della pandemia sia finito e non rispetta più le doverose regole di prudenza. Non è possibile che le nostre attività vengano ancora demonizzate e auspichiamo che al più presto si trovi il buon senso per correggere certe norme. Non possiamo essere noi, ancora una volta, il capro espiatorio. La voglia di tornare a vivere e a ballare - conclude Grasso - era ampiamente prevedibile, proprio per questo ci saremmo aspettati da parte del Cts ben altro tipo di aperture alle imprese del settore. Si posticipa l’apertura delle discoteche con molte restrizioni mentre addirittura in bar, pub, ristoranti, stabilimenti balneari, ville private, si balla senza regole. Riteniamo che certe scelte siano illogiche, inique, irrazionali e perfino incoerenti».
Così facendo, per il Silb Locali da ballo «si finisce con il favorire l’abusivismo e aumenta esponenzialmente il rischio di nuovi contagi. Siamo proprio noi, professionisti del settore, la migliore garanzia del rispetto delle regole e dei protocolli sanitari a garanzia dei nostri utenti». «E' evidente che se i locali da ballo fossero stati già riaperti non avremmo assistito agli assembramenti e alle irregolarità da parte di chi, forse, pensa che l’incubo della pandemia sia finito e non rispetta più le doverose regole di prudenza. Non è possibile che le nostre attività vengano ancora demonizzate e auspichiamo che al più presto si trovi il buon senso per correggere certe norme. Non possiamo essere noi, ancora una volta, il capro espiatorio. La voglia di tornare a vivere e a ballare - conclude Grasso - era ampiamente prevedibile, proprio per questo ci saremmo aspettati da parte del Cts ben altro tipo di aperture alle imprese del settore. Si posticipa l’apertura delle discoteche con molte restrizioni mentre addirittura in bar, pub, ristoranti, stabilimenti balneari, ville private, si balla senza regole. Riteniamo che certe scelte siano illogiche, inique, irrazionali e perfino incoerenti».
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