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A Palermo Decathlon non aprirà: il Comune dice "no" alla catena francese

Decathlon a San Cataldo

A Palermo la catena francese Decathlon non aprirà. Il colosso di articoli sportivi avrebbe dovuto costruire il suo punto vendita nell'ex stabilimento Coca Cola. Ma il Comune ha negato il permesso per via di "incompatibilità urbanistica". "L'istanza è stata rigettata - spiega il Comune - in quanto la destinazione urbanistica dell'area, classificata come D1, la rende incompatibile con attività che non siano esclusivamente "industriali, artigianali e simili".

"Nessuna valutazione di tipo politico o di altra natura - spiega l'Assessore Piampiano - può e deve interferire con una valutazione tecnica e di legittimità formale che compete unicamente agli uffici, che hanno correttamente sottoposto questa pratica ad un'analisi approfondita e circostanziata".

"Siamo ovviamente contenti del fatto che nel tempo Palermo abbia riconquistato un interesse per gli investimenti e per i grandi brand, come testimoniato dall'avvio di tante attività commerciali in questi anni - spiega il sindaco Leoluca Orlando - ma soprattutto e ancor di più in un momento come questo in cui il rispetto di regole è un imperativo, nessuna attività economica, piccola o grande, tradizionale o innovativa può essere al di sopra della normativa. L'Amministrazione comunale è sempre aperta al dialogo con quanti vogliano investire in città e creare nuove opportunità di sviluppo, purché ciò avvenga in quadro certo di attenzione per la normativa urbanistica e per la pianificazione della città".

Duro il commento di Eduardo De Filippis, coordinatore cittadino di DiventeràBellissima: «Venti milioni di euro di investimenti e centinaia di posti di lavoro previsti vanno salvaguardati: l'amministrazione comunale trovi una soluzione per scongiurare l'ennesima occasione persa di sviluppo economico e commerciale per la nostra Palermo».

Proprio un anno fa Decathlon aveva lamentato la lentezza della risposta da parte dell'Amministrazione comunale. "È chiaro a tutti che i dirigenti del Suap non comprendano ancora quanto sia fondamentale mediare per risolvere i problemi a chi oggi vuole fare impresa- aggiunge De Filippis- È assurdo attendere due anni per avere un parere o un giudizio, e inoltre ad esempio per la realizzazione del centro Conca d’Oro in una zona adiacente e in un'area simile sottoposta a vincolo non si parlò di incompatibilità urbanistica, anzi nel giro di pochi mesi si ottennero tutte le autorizzazioni e varianti del caso".

"Due anni per avere un parere, inaccettabile e mortificante", dice il presidente dei costruttori di Ance Palermo, Massimiliano Miconi. "Nella vicenda Decathlon, non vogliamo entrare nel merito delle motivazioni del Comune - continua Miconi - ma porre l'attenzione sulla questione tempi della burocrazia che mettono in evidenza l'inefficienza del sistema contro la quale ci battiamo da tempo. Non può esserci sviluppo in una città in cui una pratica necessita di due anni per avere un parere, anche negativo; dunque qualcosa nel sistema degli uffici del Comune va assolutamente cambiato". "Il nostro compito, come associazione, - conclude - è quello di tutelare le nostre imprese, che rappresentano professionalità sane e posti di lavori. La realizzazione di questo megastore sarebbe stata fatta, inoltre, con imprese e maestranze locali: l'ennesima opportunità persa per Palermo".

 

 

 

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