Palermo

Sabato 23 Novembre 2024

Ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, ipotesi di riconversione per produrre dispositivi sanitari

Blutec di Termini Imerese

Fermo dopo lo scandalo giudiziario che ha travolto Blutec e gestito al momento dai commissari, lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese potrebbe diventare l’hub tecnologico per la produzione di dispositivi e macchinari di alta tecnologia per l’intero sistema sanitario della Sicilia e non solo. A lavorare al progetto di riconversione è il Distretto Meccatronica che, come scrive il Sole24Ore, ha già avuto contatti con i commissari, con i sindacati dei metalmeccanici e con la Regione siciliana, attraverso l’assessore regionale Mimmo Turano. "Guardiamo con attenzione al lavoro del distretto Meccatronica - dice l’assessore - che è in condizione di avviare un lavoro sinergico tra imprese e può mettere a regime un progetto di riconversione". Del progetto è stato informato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia e commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus con ampi poteri. Il dossier preparato da Antonello Mineo, presidente di Meccatronica in Sicilia, parte da una considerazione: Blutec ha già le macchine (stampanti in 3D e in 5D) necessarie per la produzione. "Sono ferme da un po' - spiega Mineo - e vanno riavviate ma è un problema facilmente risolvibile. Volendo nel giro di qualche settimana si può arrivare alla produzione". Il progetto parte dall’esperienza del Distretto e dall’iniziativa di 7 delle 110 aziende che ne fanno parte (300 i milioni di fatturato complessivo e 2.500 addetti in tutto) di avviare la produzione di mascherine e dispositivi di protezione per far fronte ai bisogni di lavoratori e operatori sanitari dell’isola. "Abbiamo messo in piedi un network che si avvale di ingegneri, specialisti, tecnici e manodopera qualificata - aggiunge Mineo -, abbiamo le carte in regola per guardare oltre all’emergenza e intercettare i fabbisogni del sistema sanitario della Sicilia ma non solo in termini di dispositivi ma anche di apparecchiature ad alta tecnologia adeguate alla guerra contro il Covid-19". Dice il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone: "Osserviamo con attenzione a questo scenario, lo stabilimento è di fatto già nella disponibilità di Invitalia e del ministero. A Termini vi sono tutte le condizioni per fare un grande investimento: siamo in attesa, per esempio, che venga firmato l'accordo di programma che vale 240 milioni".

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