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La crisi dei call center: a rischio anche 500 lavoratori di Abramo a Palermo

La crisi dei call center rischia di fare altre vittime a Palermo. Oltre cinquecento lavoratori di «Abramo», tra assunti a tempo determinato e con contratti di apprendistato, potrebbero restare a spasso prima dell'estate. Ma la lettera di licenziamento, come scrive Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia in edicola, potrebbe riguardare anche gli altri 250, che invece hanno il posto «fisso», la tanto temuta lettera di licenziamento potrebbe arrivare al più presto.

A causare la crisi sarebbe stato il crollo delle attivazioni sul servizio 159 Wind e la diminuzione dei volumi di traffico sulla commessa Tim. Le segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Uil Telecomunicazioni in una nota hanno annunciato di aver informato il ministero del Lavoro e quello delle Attività produttive «della grave situazione che si era determinata in Abramo Palermo che, a seguito di un repentino calo di volumi della commessa Tim, rischiava un imminente default finanziario con la successiva ricaduta su centinaia di posti di lavoro».

Adesso arriva l'appello a convocare con urgenza «un tavolo istituzionale con il coinvolgimento dei maggiori committenti, chiamati in solido ad una assunzione di responsabilità nel garantire un equilibrio sociale a fronte di migliaia di chiamate che continuano a restare delocalizzate fuori dal territorio nazionale, ovvero a essere spostate da un fornitore all'altro in maniera indiscriminata».

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