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Crac della Popolare di Vicenza, risarcimento per 3 correntisti palermitani

Il crollo delle azioni della Banca Popolare di Vicenza è costato caro a un importante istituto di credito che dovrà risarcire oltre ottantamila euro a tre correntisti palermitani di Banca Nuova. La sentenza della V sezione civile del tribunale di Palermo ha accolto l'istanza di tre palermitani, assistiti dallo studio legale Palmigiano, a cui Banca Nuova aveva venduto le azioni di Banca Popolare di Vicenza a 62,50 euro crollate in pochi mesi a 0,10 centesimi a seguito della maxi svalutazione.

Secondo il giudice, infatti, la responsabilità dell'operazione finanziaria è da attribuire a chi aveva messo in circolo le azioni e non a chi materialmente le aveva poi commercializzate. Il crack, oggetto di indagine da parte della Banca Centrale Europea, della Consob e dell'Antitrust, ha coinvolto 118mila correntisti soprattutto siciliani, che sarebbero stati «forzati» da Banca Nuova ad acquistare azioni Bpv per avere un finanziamento o per ottenere condizioni economiche più favorevoli.

Tra questi sono finiti appunto i tre clienti difesi dall'avvocato Alessandro Palmigiano e dalla collega Elisabetta Violante, che adesso hanno ottenuto il risarcimento di oltre ottantamila euro più il pagamento delle spese legali che ammontano a circa diciassettemila euro. La vicenda si è svolta tra il 2013 ed il 2015 quando i correntisti erano stati contattati dalle filiali di zona con la proposta di sottoscrivere dei prodotti azionari.

L'articolo nell'edizione di oggi del Giornale di Sicilia

 

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