Il deficit strutturale del Comune di Palermo si ripercuote anche sulle stabilizzazioni da concludersi entro la fine dell'anno. Per quasi seicento lavoratori, che da anni attendevano la fine della loro condizione di precarietà, il percorso è ora più complicato, come scrive Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia in edicola. Le procedure probabilmente verranno congelate in attesa che l'amministrazione l'anno prossimo riesca a sistemare i propri conti. Al momento, la situazione di deficit strutturale sta a indicare che il Comune spende più delle sue possibilità. «Per il 2019 - spiega Roberto D'Agostino, assessore al Bilancio - riteniamo di potere raddrizzare la situazione e rientrare dallo sforamento dei parametri sul deficit. Ovviamente rimangono le criticità per una situazione che abbiamo dovuto subire. Mentre, per la questione della crisi dei rifiuti - conclude - attendiamo che il ragioniere generale ci dica se in effetti c'è uno squilibrio nei conti ed elabori una proposta per rimettere in pareggio il bilancio». Non è pensabile che con un Decreto del 28 dicembre, la cui pubblicazione è comunicata ai diretti interessati solo il 12 gennaio, il Governo nazionale modifichi in modo radicale dei parametri di funzionamento e di regolarità finanziaria per gli enti locali relativi all'anno precedente. Non si è mai visto un Governo che emana decreti con valore retroattivo che mettono a rischio la tenuta finanziaria dei Comuni e a questo punto viene da chiedersi se sia soltanto frutto di ignoranza istituzionale o di un preciso disegno di indebolimento delle amministrazioni comunali.” Lo ha dichiarato il Sindaco, Leoluca Orlando, con riferimento al bilancio consuntivo 2018, approvato in Giunta e che, in base ai nuovi parametri introdotti appunto a gennaio 2019, vede uno sforamento di alcuni dei “paletti” fissati per lo stato di deficit strutturale. La Giunta ha deciso che saranno valutati i passi necessari per inoltrare un ricorso al fine di ottenere l’annullamento del Decreto ministeriale. In particolare, a determinare la condizione di deficit strutturale sono due degli otto parametri: quello legato alle anticipazioni di cassa e quello legato alla presenza di debiti fuori bilancio in via di riconoscimento per importi superiori al 1% delle entrate ordinarie. Nella sua relazione di accompagnamento al bilancio, il Ragioniere generale Bohuslav Basile, ha spiegato che «durante tutto il corso dell’esercizio finanziario 2018, le attività sono state condotte valutando in maniera costante i parametri vigenti", cioè quelli stabiliti nel 2009 dalla Conferenza Stato-Città ed autonomie locali. “Ed infatti – continua Basile – secondo tale metodo di valutazione l’Ente, analogamente al 2017 e per gli stessi motivi, non sarebbe risultato in situazione di deficit strutturale». «Sulla base dei nuovi parametri - dichiara l'Assessore al Bilancio, Roberto D'Agostino - si è invece determinata una situazione formale di deficit, che ha ripercussioni gravissime per l’Amministrazione comunale e per i cittadini, prime fra tutte l’aumento obbligatorio per legge delle tariffe dei servizi a domanda individuale (retta degli asili, mensa scolastica, impiantistica sportiva, servizi cimiteriali) ed il sostanziale blocco di qualsiasi procedura di assunzione o stabilizzazione dei lavoratori». Per il Sindaco, «per colpa di un “ghiribizzo” del Governo che ha cambiato le regole ad anno praticamente finito e le ha addirittura comunicate dopo il 31 dicembre, i cittadini palermitani dovranno ora pagare tariffe più alte mentre dovranno interrompersi le procedure di stabilizzazione dei lavoratori già in servizio, così come dovranno interrompersi le procedure per l’assunzione delle maestre e dei giornalisti».