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Dopo i cinesi anche una holding di Dubai si interessa al porto di Palermo

Dopo i cinesi di Shanghai, anche gli arabi mettono nel mirino il porto di Palermo. Stamani due rappresentanti della Mohammad Omar Bin Haider (Mobh), holding di Dubai con 5mila dipendenti e 60 filiali nel mondo, hanno incontrato a Palermo i vertici di Eurispes per prendere visione del progetto da 5 miliardi di euro per la realizzazione di una piattaforma commerciale capace di movimentare fino a 16 milioni di container. I colloqui si sono tenuti a Villa Zito.

Per Eurispes il responsabile dipartimento Mezzogiorno Saverio Romano e il componente del comitato scientifico, l'ingegnere Giovanni Battista Rubino; per la holding di Dubai, il ceo di Mobh Zahed Albattarni e Tom Nauwelaerts. I colloqui avviati con il gruppo Mobh, secondo quanto risulta all'ANSA, proseguiranno nei prossimi giorni. Eurispes ha avviato contatti a livello internazionale per promuovere il progetto che è stato definito da uno studio d'ingegneria di Palermo.

Nelle scorse settimane ci sono stati confronti con alcuni emissari di un fondo d'investimento di Shanghai. Adesso il dossier interessa anche gli arabi. Si prevede la realizzazione di una piattaforma sul mare di 200 ettari, collegata all'entroterra con una superficie di ulteriori 100 ettari per consentire alle grandi navi merci da 400 metri di movimentare un volume di circa 16 milioni di container all'anno, a fronte dei 10mila attuali.

Per gli armatori sarebbe un risparmio di svariati milioni di euro in quanto ridurrebbero i tempi di permanenza in mare delle navi rispetto alle rotte attuali. Tanti gli interventi di riqualificazione dell'area portuale previsti nel progetto: ristoranti, spazi per il tempo libero, campi sportivi, distributori di carburante. Palermo diventerebbe il primo hub d'Europa, superando persino Rotterdam.

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