Sono sul piede di guerra i sindacati della Rap che, dopo tanta attesa, adesso chiedono l'attivazione immediata di un tavolo di confronto tra sindacati, Comune di Palermo e Rap, per discutere del nuovo contratto di servizio.
Ma non solo, le Rsu di Rap, Vincenzo Traina Fit Cisl, Francesco Sinopoli Uil Trasporti, Antonio Vaccaro Fiadel e Carmelo Giallombardo Filas, attraverso una nota, chiedono anche "l'immediato bonifico delle somme mensili da parte del socio unico, che permettano all’azienda il pagamento dello stipendio del mese di gennaio nei tempi previsti dal contratto. Se questo non dovesse accadere siamo pronti ad attivare tutte le procedure previste a tutela dei lavoratori”.
“Siamo preoccupati dopo le dichiarazioni rese dall’Amministratore Unico Giuseppe Norata in consiglio comunale dove ha affermato che l’azienda vanta un credito di 42,8 mln di euro nei confronti del Comune di Palermo. Spiace constatare - continuano - che la storia si ripete, ad oggi infatti, non risulta predisposto nessun mandato di pagamento da parte nei confronti di Rap Spa”.
I sindacati aggiungono, “purtroppo già nel mese di dicembre, si sono registrati grandi ritardi e le retribuzioni sono slittate, la tredicesima è stata accreditata ai lavoratori dopo Natale e lo stipendio il 7 gennaio”.
I sindacati sono seriamente preoccupati che nella Rap si ripeta la storia dell'Amia, poi fallita. "Le maestranze e la cittadinanza non vorrebbe rivivere quel momento - dicono-; ed è grave soprattutto che la causa sono i non regolari versamenti mensili che il Comune dovrebbe fare nei confronti dell'azienda di piazzetta Cairoli, che per far fronte ai costi di gestione non riesce a pagare con regolarità erario, contributi, previdenza complementare, fornitori e manutentori".
Quello che preoccupa i sindacati è anche il precario equilibrio economico-finanziario dell’azienda che vede "una perdita di esercizio dell'anno 2018 per circa 8/10 milioni di euro, perché il contratto di servizio risulta essere ormai inadeguato per la città. L'azienda Rap non riesce così a effettuare dei servizi in più che non vengono riconosciuti dal Comune, uno su tutti il Tmb di Bellolampo".
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