Sciopero di tutti i lavoratori della Reset il prossimo 15 gennaio a Palermo. La protesta della municipalizzata è scoppiata per le mancate promesse dell’amministrazione sull’aumento delle ore di lavoro e sull’applicazione di tutta una serie di indennità contrattuali.
La data è stata già fissata da una parte del fronte sindacale, quello formato da Cgil, Cisl, Uil, Asia-Uiltrasporti e Cisal, e sarà definita a ore dall’altro fronte formato da Ursas, Alba e Usb, che molto probabilmente convergeranno sullo stesso giorno per dare forza alla protesta. Del resto le motivazioni sono grosso modo identiche: il passaggio immediato dei lavoratori a 40 ore settimanali e il ripristino di tutti gli istituti connessi alla normale applicazione del contratto di lavoro, sia sotto il versante economico che normativo.
Ad ogni modo anche gli autonomi hanno già deliberato lo sciopero in un’assemblea ala quale hanno partecipato oltre 400 lavoratori. Segno che la situazione tra i circa 1.500 lavoratori è diventata di stringente attualità.
I sindacati ricordano che al centro della vertenza restano i temi della liquidazione della retribuzione di dicembre non ancora saldata ai lavoratori, aspetto su cui si evidenzia ancora una volta la diversificazione di trattamento con le altre partecipate, il pagamento delle rate di Tfr arretrate e la problematica delle festività soppresse impropriamente pianificate, ai fini della fruizione, dall’impresa.
Quindi Ursas, Usb e Alba ricordano che restano da discutere “il tema dell’organizzazione del lavoro e quindi di una razionalizzazione dell’uso delle consistenti risorse impegnate nelle prestazioni straordinarie da utilizzare dopo il raggiungimento del normale orario di lavoro a 40 ore”. E Cgil, Cisl, Uil, Asia-Uiltrasporti e Cisal scrivono di non avere più "intenzione di sopportare iniziative che ledano la dignità dei lavoratori ai quali da troppo tempo si fanno promesse non realizzate, si sottoscrivono accordi per poi essere disattesi unilateralmente e per i quali lotteremo in ogni sede”.
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