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Dissesto idrogeologico, in Sicilia nasce "Confartigianato imprese per l'emergenza"

Artigiani pronti a scendere in campo, in caso di calamità naturali, per sostenere e potenziare le forze già in servizio, in tema di ricostruzione. È l’iniziativa di Confartigianato Sicilia, dal nome “Confartigianato Imprese per l’emergenza”, dopo la conta dei danni dei nubifragi del mese scorso, un’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio la Sicilia portando distruzione e grossi disagi anche ad imprese che non hanno potuto portare a termine le proprie commesse.

A supporto di famiglie e imprese che hanno subito i danni causati da frane e dissesto idrogeologico, si contano oltre 36 mila imprese artigiane, il 50% dell’artigianato del territorio.

Necessarie quindi azioni mirate per combattere i rischi causati dai cambiamenti climatici, in particolar modo facendo nuovi investimenti per le infrastrutture. In Sicilia emerge una diminuzione della spesa pubblica pro-capite per investimenti che nel 2016 (ultimo dato disponibile), si attesta a 222 euro/abitante, inferiore ai 291 euro/abitante rilevati nel triennio 2012-2014 e ai 264 euro/abitante rilevati nello stesso periodo a livello nazionale. La minore spesa pro-capite sostenuta dalla regione rispetto alla media nazionale determina minori investimenti per 210 milioni di euro.

Ad amplificare il problema sul territorio siciliano è il numero elevato di edifici abusivi, l'indice che ne misura la presenza è in costante aumento dal 2007 e raggiunge il suo livello massimo nel 2017.

All’abusivismo edilizio si lega un altro fenomeno altrettanto preoccupante, quello del lavoro irregolare, uno dei principali problemi che attanaglia la regione, particolarmente accentuato nel comparto delle Costruzioni che conta (ultimi dati Istat, anno 2015) oltre 21 mila lavoratori irregolari, il 19,7% del numero complessivo di lavoratori non regolari che operano nel settore in tutto il Mezzogiorno (109 mila). Tra le otto regioni del Mezzogiorno, per numero di lavoratori irregolari delle Costruzioni, la Sicilia è seconda dopo la Campania, che ne conta 35 mila.

L'elevato numero di edifici abusivi a cui è correlato l'altrettanto alto numero di lavoratori irregolari, comporta un altro problema che è quello dei rifiuti speciali dell'edilizia smaltiti in modo non adeguato che reca ulteriori danni all'ambiente che oggi più che mai deve essere tutelato. Attualmente nella regione sono circa 3 milioni di tonnellate i rifiuti speciali prodotti dal comparto, il 23% di quelli dell'intero Sud Italia.

 

 

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