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Negozi chiusi la domenica, ok della Lega. Sì delle associazioni in Sicilia: "Basta deregulation"

La proposta di legge sulla chiusura domenicale delle attività commerciali, che da domani verrà esaminata in commissione Attività produttive alla Camera, divide l'Italia intera. Anche dalla Lega arriva l'ok, come ha il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari a margine della riunione economica della Lega al Viminale alla presenza del ministro Matteo Salvini. "Avanti con la nostra proposta per la chiusura domenicale dei negozi e la possibilità di stabilire 8 aperture all'anno anche con l'intesa con le Regioni".

A favore della proposta, che nelle ultime ore è divenuta oggetto di discussione politica, si schierano le associazioni di categoria siciliane.

Mario Attinasi, presidente di Confesercenti Palermo, si dice particolaramente contrario alla liberalizzazione selvaggia delle aperture degli esercizi commerciali: "Non possiamo che essere favorevoli a norme più stringenti sulle domeniche che siano più rispettose delle piccole e medie attività. Il far west di questi anni non ha portato a niente, se non alla mortificazione di imprenditori e dipendenti". Secondo Attinasi è stata solo la grande distribuzione ad aver tratto vantaggio fino a questo momento dalla liberalizzazione delle aperture domenicali dei negozi. "Siamo invece favorevoli - conclude - a norme condivise che tengano in giusta considerazione le esigenze delle città turistiche e che consentano, caso per caso, di verificare la reale utilità delle aperture domenicali”.

Più moderata Patrizia Di Dio, presidente della Confcommercio Palermo, che auspica una decisione ben ponderata da parte del governo, che sappia tenere insieme "le esigenze di imprese, lavoratori e consumatori". “Non siamo mai stati d’accordo con la completa deregulation - dice la presidente di Confcommercio - disposta otto anni fa dal governo Monti, che non ha dato effetti particolarmente positivi né sui consumi, né sull'occupazione, né tanto meno ha generato maggiore concorrenza”.

Secondo Di Dio, la deregulation ha di fatto creato disparità a favore dei grandi centri commerciali, a discapito delle piccole botteghe che possono contare solo sul titolare e pochi addetti. “Siamo convinti - conclude - che sia fondamentale il dialogo e l’ascolto reciproci anche per evitare gli errori del passato con l'obiettivo di tenere insieme le esigenze di servizio dei consumatori, la libertà delle scelte imprenditoriali e la giusta tutela della qualità di vita di chi opera nel mondo della distribuzione commerciale. Le soluzioni dovranno tenere anche degli acquisti on line, che offrono la possibilità di comprare sul web tutti i giorni dell’anno e in tutte le ore del giorno”.

 

 

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