PALERMO. Sono in sciopero da ieri in tutta Italia e resteranno a braccia conserte anche domani a Palermo i lavoratori dell'azienda Accenture occupato in una commessa Tim. Sono preoccupati e temono per il loro futuro: sei mesi fa la compagnia telefonica ha disdetto la commessa che li vedeva impegnati nella realizzazione delle buste paga. Secondo i sindacati, se entro il 31 dicembre non verrà fatta chiarezza i dipendenti (un centinaio su scala nazionale, 28 a Palermo) rischiano il posto di lavoro.
"La scarsa trasparenza con la quale si sta compiendo - denunciano le Rsu di Accenture - una destrutturazione dell'assetto lavorativo che inciderà gravemente in un primo tempo sulla qualità delle attività rivolte ai dipendenti Tim poi sulla professionalità degli ex dipendenti Telecom oggi Accenture e di conseguenza sui livelli occupazionali".
Oltre ad oggi, anche il 19 giugno i lavoratori resteranno a braccia conserte: i sindacati, infatti, hanno proclamato uno sciopero di 1uattro ore e organizzato sit in davanti le sedi Tim di Palermo. Secondo quanto riferisce la Fistel Cisl, anche 15 anni fa, "i dipendenti erano stati al centro di un processi di esternalizzazione per ridurre i costi voluto da Telecom e che portò al loro passaggio ad Accenture".
"Ora però - dice Giuliana Meoni Rsu Accenture Fistel Cisl - la stessa azienda per gli stessi motivi vuole riprendersi la commessa lasciando senza lavoro cento lavoratori. Già allora l'esternalizzazione equivalse a licenziamenti mascherati, oggi ci risiamo e dopo sei mesi dalla disdetta della commessa. Viviamo ancora nella totale incertezza di essere licenziati nuovamente da Tim che vuole riprendersi l'unico elemento che ha garantito l'occupazione".
"Esiste - conclude - un tavolo nazionale che di fatto però viene sempre revocato. Chiediamo di rientrare a tutti gli effetti in Tim attraverso un processo di internalizzazione, non solo delle attività ma anche degli ex lavoratori".
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