PALERMO. Si apre qualche spiraglio nella difficile vicenda della Tecnis, la società catanese che ha 500 dipendenti e rischia di chiudere i battenti nonostante vanti crediti per 40 milioni di euro da varie amministrazioni pubbliche. Lo dicono i sindacati confederali.
Nella giornata dello sciopero e del presidio dei lavoratori al Mise il ministro Carlo Calenda, ha ricevuto una delegazione di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, e ha comunicato, dicono i sindacati, che a seguito di interlocuzioni con gli enti appaltanti debitori c'è una proposta di pagamento da uno degli enti, vale a dire il Comune di Roma, mentre sono in corso contatti con le altre amministrazioni debitrici.
"Il ministro - hanno detto le segreterie nazionali dei tre sindacati - ha accettato la nostra proposta di un tavolo congiunto con Mise, Mit, sindacati e azionisti, che verrà convocato entro la prossima settimana e servirà a capire le prospettive per il futuro. Saranno esaminate tutte le possibilità per vedere esaudita la nostra richiesta che è quella di dare continuità gestionale, amministrativa e lavorativa all'impresa, salvaguardandone le professionalità e permettendo di uscire dalla crisi''.
''Oggi - concludono - è stato fatto un passo in avanti importante". Al presidio al Mise hanno partecipato oltre 200 lavoratori, giunti da tutta Italia. L'adesione allo sciopero è stata totale. Oltre al Comune di Roma la Tecnis vanta crediti da Anas, Autorità portuale di Genova ed RFI/Comune di Palermo. Tutto il cantiere dell'anello ferroviario di Palermo oggi si è fermato a sostegno della vertenza Tecnis. I lavoratori palermitani sono partiti ieri nel pomeriggio in treno per partecipare allo sciopero.
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