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Almaviva Palermo: al via i trasferimenti a Rende da martedì o licenziamenti

PALERMO. Dovranno essere operativi, pena il licenziamento, dall'8 novembre i primi trasferimenti dalla Sicilia alla Calabria per gli operatori di Almaviva Contact impiegati nella commessa Enel in scadenza a dicembre.

Una prima trance di 154 dipendenti (su 398) dovrà martedì prossimo timbrare il cartellino a Rende, in provincia di Cosenza, in caso contrario perderà il lavoro. Lo ha comunicato ai sindacati la società, che due giorni fa, e dopo il fallimento delle trattative al ministero dello sviluppo economico con Exprivia, in una nota aveva annunciato che i trasferimenti sarebbero scattati da martedì prossimo.

Ma i sindacati non ci stanno e in una missiva inviata al viceministro Teresa Bellanova, chiedono una convocazione urgente nel dicastero di via Veneto "per evitare - scrivono le Rsu e le segreterie provinciali di Fistel Cisl, Slc Cgil, Uilcom Uil e Ugl - questo scempio e dramma sociale".

Intanto, per il 10 novembre è prevista una giornata di sciopero nazionale del settore dei call center. Intanto sui social corre la protesta. I lavoratori di Almaviva Contact hanno già lanciato l'ennesimo tweet bomb nell'account twtitter del viceministro Teresa Bellanova con scritto "@TeresaBellanova #Almaviva riparte con i trasferimenti=licenziamenti.L'8/11 saremo tutti licenziati!#convocazioneMiseSubito #maiarRENDErsi" per sollecitare la convocazione del tavolo ministeriale sul nodo dei trasferimenti da Palermo.

Nella lettera inviata al viceministro Teresa Bellanova, nella quale chiedono una convocazione urgente al Mise sul nodo dei trasferimenti da Palermo, i sindacati scrivono che "nonostante l'invito del viceministro rivolto alle parti sociali e all'azienda, la direzione di Almaviva ha comunicato, oggi 2 novembre 2016, la nuova decorrenza dei trasferimenti collettivi, che dovranno essere operativi già dal prossimo 8 novembre, pena il licenziamento dei primi 154 lavoratori che non potranno trasferirsi".

I SINDACATI. "Non c'è più tempo per le parole. I lavoratori di Almaviva sono ormai con la pistola puntata alla tempia, mancano pochissimi giorni e saranno trasferiti. Questi lavoratori a basso reddito saranno sradicati dalle loro famiglie e portati in Calabria con un'azione unilaterale e insensata".

Lo dice il segretario provinciale della Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso, che chiede una convocazione urgente al governo sui trasferimenti da Palermo a Rende dall'8 novembre dei lavoratori di Almaviva Contact. "E' ora di attuare gli impegni presi sia ai tavoli al Mise che nei tavoli comunali e regionali - prosegue - lavoratori Almaviva Palermo sono disperati perché non sanno come affrontare questo trasferimento disastroso per le loro vite".

Il sindacato ha organizzato un'assemblea venerdì 4 alle 11 a palazzo delle Aquile, sede del Municipio, in programma anche una fiaccolata in città., Per Rosso "Il governo si deve muovere dobbiamo passare dalla discussioni ai fatti, troppi annunci sono stati fatti che non hanno prodotto nessun cambiamento: a pagare continuano a essere i lavoratori". "Al governo chiediamo di non perdere tempo e di darci le risposte che attendiamo - aggiunge - da tempo per garantire il settore e all'azienda di stoppare i trasferimenti e le chiusure dei siti di Roma e Napoli. Basta con i call center visti come accozzaglia di commesse. Almaviva è un'azienda unica in tutta italia, e non può da un giorno all'altro, venendo meno agli accordi ministeriali, dichiarare la chiusura di due siti e il trasferimento dei lavoratori".

L'AZIENDA. "Sulla situazione di Almaviva Contact a Palermo, ancora una volta le organizzazioni sindacali deformano la verità accreditando oggi presunti impegni in relazione alla tempistica dei trasferimenti di personale dalla sede di Palermo". Lo scrive in un nota Almaviva Contact. "La realtà dei fatti, ampiamente nota, è un'altra. Almaviva Contact - prosegue l'azienda - con i trasferimenti ha dovuto individuare la sola soluzione possibile a salvaguardia della continuità occupazionale. Su invito del governo aveva sospeso la decisione in attesa della conclusione della trattativa tra sindacati e azienda subentrante che avrebbe dovuto consentire il riassorbimento del personale su Palermo. Trattativa che ha registrato un evidente fallimento".

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