PALERMO. I sindaci del comprensorio Palermitano si attrezzano per affrontare l’emergenza rifiuti, in particolare quelli di Partinico e Carini. A Partinico il sindaco, Salvatore Lo Biundo, ha emesso un'ordinanza con la quale la squadra di vigili urbani e della protezione civile verrà incrementata con vigilantes privati.
Tutti dovranno controllare i luoghi dove c’erano un tempo i cassonetti. Ormai è stata potenziata la raccolta differenziata e i contenitori stanno scomparendo, ma la gente continua buttare i rifiuti in strada.
Situazione simile a Carini dove il sindaco Giovì Monteleone ha formato 12 ispettori ambientali che si uniranno ai vigili urbani e agli uomini della protezione civile per un totale di 40 persone in servizio per controllare e sanzionare le persone che conferiscono rifiuti un modo scorretto.
“Abbiamo istituito anche un servizio di controllo notturno – precisa Monteleone – Chi viene sorpreso a buttare un strada rifiuti può ricevere una multa fino a 500 euro, mentre chi abbandona in strada oggetti ingombranti avrà anche sequestrato il mezzo”.
Intanto l’impianto Tmb di Bellolampo resta al collasso. L’industria – ormai definibile così – che lavora i rifiuti conferiti da Palermo e dagli altri 27 Comuni in emergenza è intasata. Per questo il presidente della Rap, Roberto Dolce si vede “costretto – ha detto - a non accogliere più rifiuti dai Comuni a partire da oggi e a non consentire l’ingresso ad altri compattatori finché non si saranno liberate le zone di lavoro” e finchè dalla Regione non arrivino nuove disposizioni.
Secondo l’ordinanza regionale n.7, i 27 comuni palermitani avrebbero dovuto conferire circa 200 tonnellate al giorno fino al 20 luglio. E’ scaduto il tempo, e anche l’impianto non può accogliere più, considerando che solamente da Palermo, il Tmb riceve 750 tonnellate di rifiuti al giorno. E già, negli ultimi giorni, il capoluogo ne ha prodotte molte di più.
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