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Almaviva: amministrazioni sorde ai nostri richiami

PALERMO. "Leggiamo con sconcertata preoccupazione le dichiarazioni sulla situazione di Almaviva a Palermo, rilasciate nei giorni scorsi da autorevoli esponenti delle istituzioni locali. Affermazioni incomprensibili, quando pretendono di attribuire una volontà storica di disimpegno dal territorio palermitano ad una società che, da un lato, proprio nel capoluogo siciliano ha stabilito la sua sede legale e, dall'altro, si trova a fronteggiare perdite che per il solo sito di Palermo hanno raggiunto gli otto milioni di euro annui. Condizione di cui Almaviva ha da tempo informato, inascoltata, le amministrazioni competenti".  Si legge in una nota di Almaviva.

"Affermazioni - aggiunge - che riteniamo preoccupanti perché al ruolo di garanzia dell'istituzione pubblica sembra sostituire, dopo lungo silenzio, un inusuale intervento su temi di merito e nelle ore decisive della trattativa tra azienda e sindacati, alimentando un clima di inspiegabile conflitto, per di più all'indomani del decisivo e positivo avanzamento del confronto in corso". "Dopo - prosegue - oltre tredici anni di presenza, di investimenti, di contributo allo sviluppo del territorio - in condizioni di mercato devastate da regole disattese, delocalizzazione senza controllo e in assenza di interventi istituzionali - Almaviva è impegnata in trasparenza a garantire l'indispensabile sostenibilità economico finanziaria delle proprie attività produttive, salvaguardando la tenuta occupazionale". "Un impegno - conclude la nota - che tuttavia, in mancanza della necessaria cooperazione dei diversi soggetti interessati, obbliga a decisioni immediate e altrettanto indispensabili a protezione della stabilità del gruppo".

LA REPLICA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE. L'Amministrazione comunale, per quanto riguarda la questione Almaviva, è stata sempre disponibile e si è costantemente impegnata per garantire la salvaguardia di professionalità, occupazione e presenza imprenditoriale nel territorio palermitano. Al contempo si sottolinea che nessuno può utilizzare tale disponibilità e impegno per finalità che attengono al sistema delle relazioni industriali, sul quale l'Amministrazione comunale ha, soltanto e doverosamente, il legittimo interesse istituzionale affinché non siano mortificate le professionalità e i diritti dei lavoratori.

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